Ecco perché il nome in codice dei Leopard tedeschi fa paura a Mosca: evoca le sconfitte sovietiche contro Hitler
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Ecco perché il nome in codice dei Leopard tedeschi fa paura a Mosca: evoca le sconfitte sovietiche contro Hitler

KF 51 Panther è un nome che tra le fila dell'esercito russo significa qualcosa di catastrofico.

Ecco perché il nome in codice dei Leopard tedeschi fa paura a Mosca: evoca le sconfitte sovietiche contro Hitler
KF 51 Panther è un nome che tra le fila dell'esercito russo significa qualcosa di catastrofico.
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25 Gennaio 2023 - 14.44


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Non perché il Leopard 2A7 Plus sia già entrato in azione sul territorio ucraino, ma perché quella sigla, di un carro in fase di realizzazione, evoca storie e leggende della seconda guerra mondiale. Quando i tedeschi misero in campo sul fronte sovietico i loro Panther e sembrò che le sorti del conflitto dovessero virare a favore di Berlino. E pare che il nome del futuro carro tedesco sia stato scelto proprio per esercitare anche una presisone psicologica. Per ora, a tormentare i sonni di generali e colonnelli russi c’è il Leopard. L’ultima versione del più potente e veloce cingolato è stata fornita all’esercito del Qatar

È la più aggiornata e forse è il miglior carro al mondo. Del resto i tedeschi hanno una superiorità riconosciuta nella costruzione di carri armati, e non da oggi. Si aggiudicano tutte le competizioni Nato che si svolgono in Europa.

Esercitazioni massicce sul modello della Tank Biathlon che si svolge nel poligono militare di Alabino, nell’Oblast di Mosca.  A questa competizione partecipano quasi tutti i Paesi dell’ex Unione Sovietica ancora legati alla Russia e, da qualche anno, anche la Cina e la Corea del Nord. Una sorta di olimpiadi carriste alle quali nel 2014 fu invitata anche l’Italia, con altri Paesi Nato. Non se ne fece nulla perché la Russia invase la Crimea.

Sul fronte ucraino e occidentale si teme che l’esercito di Putin possa schierare il T14 Armata, l’unico dotato di “torretta unmanned”, che non prevede operatori umani all’interno. È un sistema completamente robotizzato e comandato da un operatore che si trova nello scafo, la parte più protetta del carro assieme alla parte frontale della torretta.

I carri armati hanno di solito 4 membri di equipaggio: un pilota nello scafo e 3 in torre. I carri sovietici hanno equipaggi di 3 membri pilota cannoniere e capocarro perché sfruttano un sistema di caricamento automatico. E i Russi sono stati i primi ad adottare questo sistema, che negli eserciti occidentali utilizza solo la Francia con il carro Leclerc. Permette di sparare un colpo ogni 4 secondi, mentre un equipaggio occidentale ben addestrato riesce a sparare un colpo ogni 5 secondi.

Ma il sistema automatizzato è più soggetto a inceppamenti e ha una scarsa protezione. Quando un carro russo viene colpito, la torretta salta in aria per parecchi metri, per l’esplosione per simpatia delle munizioni. Nei carri occidentali i compartimenti sono corazzati e separati dalle munizioni, sono dotati di piastre a frattura prestabilita che consentono di far sfogare l’esplosione verso l’esterno.

I T14 per ora sono comparsi solo nella cerimonia sulla Piazza Rossa. I servizi segreti britannici ritengono che possano essere coinvolti nel conflitto ucraino, ma ci sono teorie opposte, giustificate da una logistica complessa con interventi di manutenzione troppo onerosi. Se dovesse cadere in mano nemica, non ci sarebbero più segreti sulle armi ad alta tecnologia. E infine non si hanno notizie di impieghi operativi, neppure nelle esercitazioni di un certo livello. 

Agli ucraini invece è probabile che vengano forniti Leopard 2 nella versione A4. È lo stesso mezzo fornito in Europa alla Spagna, alla Polonia, all’Austria, alla Svizzera, alla Danimarca, all’Olanda, al Belgio e alla Turchia. Ci sarebbe dunque una notevole disponibilità di ricambi e l’addestramento di equipaggi ucraini sarebbe più semplice.

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