Harry risponde alle accuse: "Non mi sono vantato di aver ucciso dei talebani"
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Harry risponde alle accuse: "Non mi sono vantato di aver ucciso dei talebani"

Lo ha sottolineato lo stesso Harry in una nuova intervista andata in onda nella notte sulla tv americana e concessa a Stephen Colbert per The Late Show

Harry risponde alle accuse: "Non mi sono vantato di aver ucciso dei talebani"
Stephen Colbert intervista il principe Harry
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11 Gennaio 2023 - 12.47


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Le rivelazioni sui talebani uccisi al fronte in Afghanistan contenute in ‘Spare’, l’esplosiva autobiografia del principe ribelle Harry messa in vendita da ieri in tutto il mondo, non hanno mai voluto esprimere alcuna forma di “vanteria, piuttosto descrivere la psicologia di un militare chiamato a colpire i nemici in guerra”.

Lo ha sottolineato lo stesso Harry in una nuova intervista andata in onda nella notte sulla tv americana e concessa a Stephen Colbert per The Late Show: intervista in cui è tornato anche ad accusare la corte d’aver cercato d’infangare la sua immagine e quella della sua consorte Meghan, e di “minare” l’uscita di ‘Spare’, incoraggiando direttamente o indirettamente interpretazioni capziose se non false veicolate attraverso la stampa britannica più “intollerante”, tabloid in testa.

 Il secondogenito di re Carlo III e della defunta principessa Diana è stato fra l’altro preso di mira per aver rivendicato – in modo imprudente e provocatorio, secondo i detrattori – di aver ucciso “25 talebani” nel corso della seconda delle sue due missioni di guerra compiute in Afghanistan nel contingente americano fino al 2013 durante l’operazione militare a guida Usa nel Paese asiatico. E aver aggiunto come nella sua testa essi fossero solo “pedine di una scacchiera”.


    Di tutte le “bugie” sparse a suo dire sull’autobiografia, “quella senza dubbio più pericolosa è che mi sia voluto vantare per il numero delle persone che ho ucciso in Afghanistan”, ha tagliato corto ieri Harry rispondendo a una domanda di Colbert sulle accuse rivoltegli al riguardo da talebani stessi come pure da ex commilitoni e commentatori britannici. Ha poi aggiunto di essere convinto che le parole da lui scritte “non siano pericolose”; mentre “è molto pericolosa per la mia famiglia la strumentalizzazione che ne è stata fatta”.
    L’autobiografia intanto continua a vendere. Solo fino a ieri, e solo contando le copie cartacee, ne sono state acquistate 400.000 limitandosi al mercato del Regno Unito: record assoluto per una prima giornata di vendite di libri sull’isola, secondo un comunicato dell’editore citato dalla Bbc.

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