Qatargate, Bartolo: "Se è vero, devono buttare la chiave nella Fossa delle Marianne"
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Qatargate, Bartolo: "Se è vero, devono buttare la chiave nella Fossa delle Marianne"

Pietro Bartolo, eurodeputato indipendente eletto con il Pd e membro del gruppo S&D durissimo con gli accusati. Ma non solo: "Usano questa vicenda come avvoltoi per delegittimare l'Europarlamento e i socialisti e democratici"

Qatargate, Bartolo: "Se è vero, devono buttare la chiave nella Fossa delle Marianne"
Pietro Bartolo
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12 Dicembre 2022 - 15.23


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Corruzione dal Qatar, l’amarezza tra i Socialisti e Democratici europei è tanta: se le accuse nei confronti dei sospettati di essere coinvolti negli episodi di corruzione ad opera del Qatar si riveleranno «vere», allora devono rinchiuderli e «buttare la chiave nella Fossa delle Marianne”.

A dirlo è Pietro Bartolo, eurodeputato indipendente eletto con il Pd e membro del gruppo S&D. Per l’europarlamentare lampedusano lavora Davide Zoggia, uno degli assistenti parlamentari finiti nel mirino degli inquirenti belgi che indagano sul Qatargate.

Bartolo difende il suo collaboratore: «E’ un assistente condiviso con Brando Benifei, in associazione. Davide Zoggia – spiega – non c’entra proprio nulla in questa storia: lui si è trovato implicato perché era ospite di Meroni, che era sotto attenzione. Zoggia abitava in subaffitto nella casa di Meroni: sono andati per cercare Meroni, ma hanno trovato Zoggia, che è caduto dalle nuvole. Gli hanno preso il telefono. Zoggia è un mio assistente e non si è occupato di questa faccenda, brutta. E’ una cosa schifosa, sta gettando fango su tutti».

Questa vicenda, continua, rischia di infangare «il Parlamento, tutta la famiglia dei Socialdemocratici. Se è vero, devono buttare la chiave nella Fossa delle Marianne. Ora bisogna vedere: mi auguro di no, ma a quanto pare c’è poco da sperare. Gli hanno trovato i soldi, gli hanno trovato tutto. Non si può condannare e gettare fango su tutti: anche tra gli apostoli c’era un traditore. Mi dispiace molto, perché la nostra famiglia si occupa in particolare di diritti umani: i miei colleghi si fanno un mazzo grande come una casa, lavorando per difendere i diritti umani».

Giuseppe Meroni, spiega ancora Bartolo, «si era licenziato da me e da pochi giorni era con Lara Comi. Hanno messo i sigilli» all’ufficio, «ovviamente, ma credo che c’entrino poco entrambi. Per quanto riguarda Zoggia, metterei la mano sul fuoco, perché non c’entra nulla con questa vicenda. Meroni era un po’ più legato a Panzeri, credo che su questa faccenda….non lo so, non posso garantire per nessuno. Ma questa vicenda è brutta: chi ha responsabilità deve pagare».á

«Spero – prosegue l’eurodeputato – che si faccia luce quanto prima. La magistratura sta lavorando, devo dire, abbastanza bene. Ma questo attacco feroce da parte dei giornali e delle tv al Pd, ai Socialdemocratici e al Parlamento Europeo è come gli avvoltoi….certo il danno c’è. Ognuno deve fare autocritica e noi la stiamo facendo. Ma questa vicenda molto, molto grave riguarda alcune persone e non tutta la famiglia dei Socialdemocratici. Questa cosa ci ha offesi e umiliati: se è così devono pagare, è un’onta».

L’atteggiamento morbido di una parte del gruppo S&D nei confronti del Qatar è stato stigmatizzato da altri eurodeputati: «Si stava facendo un lavoro parlamentare – risponde Bartolo – stavamo valutando delle proposte della Commissione. Non c’era alcun sospetto. Sapevamo che queste persone avevano rapporti con certi Paesi, ma da questo ad arrivare al fatto che questi prendessero montagne di soldi…è veramente immorale».á

«Come si faceva ad avere sospetti? Il Parlamento – aggiunge Bartolo – ha rapporti con tutti i Paesi del mondo. Erano persone che si occupavano di questi Paesi. Da qui ad arrivare a prendere montagne di soldi….è veramente una schifezza, una cosa immorale. A me fa male personalmente, perché odio queste cose. Ma non si può buttare fango su tutto il Parlamento: nel Parlamento ci sono persone per bene: di destra, di centro, di sinistra. Non è che siamo tutti corrotti e schifosi».

Antonio Panzeri «certo che lo conoscevo. A dire la verità, sono rimasto più che stupito. Lo vedevo come una persona che si occupava di diritti umani, di difesa delle vittime, dopodiché lo conoscevo anche come politico fine. Ma se dietro c’era tutto quel marcio, perché di marcio si tratta, a questo punto veramente…non si può avere a cha fare con una persona del genere, assolutamente», conclude.

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