Quando Bolsonaro elogiava il golpe fascista di Pinochet: "Ha salvato il Cile dai comunisti"
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Quando Bolsonaro elogiava il golpe fascista di Pinochet: "Ha salvato il Cile dai comunisti"

Il presidente brasiliano aveva reagito in maniera volgare alle critiche dell'Onu dicendo che l'Unhcr difende i banditi. L'Unhcr aveva alla guida Michelle Bachelet, perseguitata dal regine di Pianochet

Quando Bolsonaro elogiava il golpe fascista di Pinochet: "Ha salvato il Cile dai comunisti"
Bolsonaro e Pinochet
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10 Dicembre 2022 - 14.25


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Un fascista senza vergogna e volgare. Un essere abietto che è arrivato alla presidenza del Brasile e che adesso ogni giorno provoca imbarazzi al suo popolo che lo ha mandato a quel paese. 


Non dimentichiamo come Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro rispose alle critiche rivolte al suo governo dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, sostenendo che l’Onu difende “i diritti umani dei banditi” e sostenendo che il golpe militare in Cile del 1973 ha salvato quel paese dai “comunisti”, fra i quali ha incluso anche il padre dell’ex presidente cilena, alto ufficiale militare morto a causa delle torture subite dopo essere stato arrestato per la sua opposizione al colpo di Stato di Augusto Pinochet.


Un golpe nel corso del quale fu assassinato il presidente democraticamente eletto Salvador Allende e dopo il quale morì il poeta Pablo Neruda (probabilmente assassinato) e furono uccisi o esiliati migliaia di oppositori politici.


Aveva scritto Bolsonaro su Twitter che Bachelet “ha deciso di seguire la linea di Macron e di intromettersi nelle nostre questioni interne e nella sovranità brasiliana” e per questo “si lancia contro il Brasile con l’agenda dei diritti umani (dei banditi), attaccando i nostri coraggiosi poliziotti civili e militari”. L’ex presidente cilena aveva detto in una conferenza stampa che “nel primo semestre di questo anno e solo a Rio de Janeiro e San Paolo 1291 persone sono state uccise dalle forze dell’ordine”, con un aumento notevole dell’uso della violenza che ha “colpito in modo sproporzionato i cittadini di origine africana”. In quanto alla “contrazione dello spazio civico e democratico” denunciato da Bachelet, il presidente brasiliano ha dichiarato che l’ex presidente cilena “ora dice che il Brasile perde spazio democratico, ma dimentica che il suo paese non è diventato un’altra Cuba solo grazie a chi ha avuto il coraggio nel 1973 di dire basta alla sinistra e a comunisti, fra i quali c’era suo padre, che all’epoca era generale”.

Alberto Bachelet era infatti generale dell’Aeronautica cilena quando si oppose al golpe contro il governo di Salvador Allende organizzato da Pinochet: arrestato per alto tradimento, è morto in carcere nel 1974 a causa di un infarto conseguenza dalle torture subite.

La stessa Michelle Bachelet, insieme alla madre Angela Jeria, furono arrestate e torturate un anno dopo, prima di esiliarsi in Australia. Interrogato dai cronisti su queste dichiarazioni, all’uscita della residenza presidenziale di Brasilia, Bolsonaro ha aggiunto che “non ho nient’altro da dire” a Bachelet, commentando che “quando c’è gente che non ha niente da fare, la mandano a sedersi in una poltrona dei Diritti Umani all’Onu”.

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