A Praga oggi dibattito su energia e guerra in Ucraina: ecco cosa si è detto
Top

A Praga oggi dibattito su energia e guerra in Ucraina: ecco cosa si è detto

Andrej Stancik: "Questo inverno determinerà non solo il futuro dell'Europa, ma anche il futuro della guerra in Ucraina"

A Praga oggi dibattito su energia e guerra in Ucraina: ecco cosa si è detto
Von der Leyen e Mikuláš Bek
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Ottobre 2022 - 14.40


ATF

“L’incontro di oggi sarà concentrato sulle bozze di conclusione del Consiglio Europeo, mi aspetto un ampio dibattito sui temi dell’energia e della guerra in Ucraina, quindi affronteremo le ambizione proposte della legge elettorale avanzate dal Parlamento Europeo, e sarà la prima riflessione del Consiglio su questa ipotesi, dunque affronteremo lo stato dell’arte sullo Stato di diritto in Polonia e infine i risultati sulla conferenza del futuro dell’Europa”. Lo ha detto Mikuláš Bek, ministro degli Affari europei della Repubblica Ceca, presidente di turno dell’Unione Europea, illustrando gli argomenti che saranno trattati oggi dal Consiglio Affari Generali a Lussemburgo.

“Questo inverno determinerà non solo il futuro dell’Europa, ma anche il futuro della guerra in Ucraina. Dobbiamo continuare la politica di sostegno finanziario, umanitario, politico all’Ucraina. Dobbiamo focalizzarci nell’aiutare l’Ucraina a vincere la guerra altrimenti ci sarà una catastrofe per l’Ucraina e anche la Slovacchia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari europei della Slovacchia, Andrej Stancik, al suo arrivo al Consiglio Affari generali dell’Ue.

Intanto la Germania...”La sicurezza dell’Europa orientale è la nostra sicurezza. E nel caso estremo noi difenderemo ogni centimetro del territorio della nostra alleanza”. Lo ha detto a Berlino, in un discorso tenuto oggi ad un evento della Fondazione Koerber, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. “Non forniamo armamenti all’Ucraina solo per salvare delle vite, ma anche per dare una spinta alla fiducia e alla solidarietà” ha spiegato Baerbock, parlando “di un contributo importante per dissolvere dubbi circa l’affidabilità della Germania”. Va letta in questo senso anche la decisione dell’Ue di formare 15 mila soldati ucraini in Polonia e in parte anche in Germania: “Vuol dire che stiamo fianco a fianco, che possiamo contare l’uno sull’altro

Native

Articoli correlati