Il politologo Walzer: "L'Occidente non commetta gli stessi errori del 1938"
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Il politologo Walzer: "L'Occidente non commetta gli stessi errori del 1938"

Quando Hitler si prese la Cecoslovacchia con il consenso di Inghilterra e Francia e senza chiedere nulla a Praga.

Il politologo Walzer: "L'Occidente non commetta gli stessi errori del 1938"
Michael Walzer
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12 Ottobre 2022 - 10.49


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Che americani e russi si parlino è una cosa positiva. È una cosa che è sempre accaduta, anche nei momenti di massima tensione. Ma questa è una trattativa che potrebbe mettere in discussione la sovranità di Kiev su una porzione del paese o, in qualche modo limitare le sue scelte politiche, per esempio accettando lo status di neutralità. Non credo che il governo americano possa muoversi con una logica tipo quella del 1938, quando la Conferenza delle grandi potenze a Monaco concesse alla Germania di Hitler di annettere parte della Cecoslovacchia.

“È sempre bene che russi e americani si parlino. Ma non siamo nel 1938. L’Ucraina non può essere trattata come la Cecoslovacchia”. Intervistato dal Corriere, l’ottantasettenne politologo e filosofo americano Michael Walzer, professore emerito a Princeton, famoso per i suoi scritti sul concetto di ‘guerra giusta’ dice la sua sul conflitto in corso: “Vladimir Putin e Joe Biden possono trattare. Ma non senza coinvolgere Volodymyr Zelensky”.

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Secondo il professor Walzer, sull’invio di nuove armi all’Ucraina, l’Occidente sarebbe in colpevole ritardo: “Eppure da settimane, anzi da mesi ormai, i russi, che sono in chiara difficoltà, minacciano una escalation. Quelle armi andavano spedite tempo fa. Adesso è necessario accelerare. La guerra diventerà più aspra? Sì, ma quali sono le alternative? L’invio di armi è il solo modo per consentire agli ucraini di difendersi dall’aggressione. D’altra parte non mi pare che qui nessuno stia chiedendo la resa incondizionata, la capitolazione di Putin. L’obiettivo è che l’armata russa si ritiri dal territorio ucraino”.

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