Ad esse Vladimir Putin potrebbe ricorrere, secondo gli esperti, in questo frangente della guerra in Ucraina. Il compito principale delle armi nucleari tattiche è la massima efficacia di combattimento con la dimensione minima delle munizioni. Le armi nucleari tattiche, a differenza di quelle strategiche, non possono distruggere intere città e sono destinate ad attacchi mirati contro le posizioni nemiche. Nelle armi nucleari strategiche, la potenza in TNT equivalente è molto più alta. Al momento, però, non esiste una definizione univoca ed esaustiva di quali armi nucleari debbano essere considerate tattiche.
Non esiste un confine chiaro tra armi tattiche e strategiche e l’attribuzione di armi nucleari all’uno o all’altro tipo può variare a seconda delle condizioni per il loro utilizzo. Qualunque esperto spiega che a far la differenza non è il missile ma cosa c’è dentro, oltre ovviamente a come viene “consegnato”. Per le armi tattiche, vengono utilizzati proiettili e installazioni di artiglieria, sistemi missilistici terrestri e navali, sistemi antimissilistici, mine navali e siluri.
La Russia può utilizzare l’arsenale nucleare solo in caso di minaccia all’esistenza dello Stato o come risposta equivalente a un’aggressione con uso di armi di distruzione di massa, secondo la dottrina militare del Paese. E tuttavia ora che i confini dello Stato russo si sono allargati con le annessioni “referendarie”, allungandosi su regioni ucraine che stanno ancora vivendo in uno stato di guerra, i concetti di sicurezza nazionale rischiano una fluidità molto pericolosa.