Ucraina, Fratoianni: "Armi non costruiscono la pace, no all' aumento delle spese militari"
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Ucraina, Fratoianni: "Armi non costruiscono la pace, no all' aumento delle spese militari"

Secondo il segretario di Sinistra Italiana, l'invio di armi in Ucraina non serve per costruire la pace. "Sarebbe ora di costruire l'escalation della diplomazia" ha dichiarato durante il congresso di Articolo 1.

Ucraina, Fratoianni: "Armi non costruiscono la pace, no all' aumento delle spese militari"
Nicola Fratoianni
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23 Aprile 2022 - 18.38


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Anche Nicola Fratoianni ha ribadito la propria posizione in merito all’invio di armi in Ucraina, sottolineando come costruire la pace sia un’altra cosa rispetto al rifornire di armamenti pesanti un popolo. A margine del congresso di Articolo 1, il segretario di Sinistra Italiana ha attaccato i cosiddetti “interventisti da divano”.

“Questa terribile guerra nasce da un’aggressione della Federazione russa all’Ucraina. Nessuna zona grigia può essere tollerata nell’interpretazione, un’aggressione ingiustificabile sotto ogni punto di vista. Ma assunto questo punto chiaro, la sinistra deve essere netta su un punto: le armi non costruiscono la pace e se continuiamo a inviare le armi, sempre più pesanti, la pace si allontana, l’escalation guadagna campo”.

“Sarebbe ora di costruire l’escalation della diplomazia. E sarebbe ora di dire basta – prosegue il leader di SI – alle parole armate. Lo voglio dire qui con forza: siamo indignati per l’oscenità di quei media e di gran parte della stampa che ogni giorno costruisce le liste di proscrizione del momento. Oggi addirittura la marcia Perugia Assisi definita oscena perché c’è qualcuno che vuole fermare la guerra, ieri contro l’Anpi, che io considero un bene comune di questo Paese, poi i pacifisti, poi i sindacati”.

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“È un rovesciamento potente ed inaccettabile della realtà degli interventisti da divano. Certo che la Russia è un’autocrazia, non l’abbiamo mai dimenticato, noi . Gli amici di Putin sono quelle organizzazioni neofasciste che da tempo chiediamo di sciogliere, e che il governo Draghi non scioglie. Oggi, di fronte alla guerra che torna, la sinistra è innanzitutto – conclude Fratoianni – la sinistra della pace, ecco perché dico cari compagni di Articolo 1: no all’aumento delle spese militari nel nostro Paese”.

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