Secondo il Wall Street Journal la Repubblica Ceca ha inviato in Ucraina dei vecchi carri armati dell’era sovietica, diventando così il primo paese a rifornire Kiev di queste armi pesanti per fronteggiare le meglio attrezzate forze russe.
E in uno sviluppo potenzialmente ancora più importante – ha aggiunto il Wsj – sia la Repubblica Ceca che la vicina Slovacchia, che confina con l’Ucraina, stanno valutando l’ipotesi di aprire i propri siti industriali militari a Kiev, per riparare le attrezzature militari ucraine danneggiate, ma anche quelle russe finite in mano ucraina, tra cui 176 carri armati.
Il vice ministro della Difesa ceco Tomae Kopecny e un altro funzionario del ministero della Difesa hanno precisato al Wsj che sono poco più di una decina i carri armati T-72M di progettazione sovietica inviati a Kiev, insieme a obici e a veicoli corazzati da combattimento BMP-1. Armi finanziate dal governo ceco e da donatori privati che hanno partecipato a una campagna di raccolta fondi sostenuta da Praga per armare l’Ucraina.