I ministri della giustizia Ue: "Sì all'inchiesta della Cpi sui crimini di guerra in Ucraina
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I ministri della giustizia Ue: "Sì all'inchiesta della Cpi sui crimini di guerra in Ucraina

Dichiarazione congiunta dei ministri della Giustizia dei Paesi europei che hanno partecipato a L'Aja alla riunione di sostegno alle attività della Corte penale internazionale

I ministri della giustizia Ue: "Sì all'inchiesta della Cpi sui crimini di guerra in Ucraina
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24 Marzo 2022 - 22.40


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Invasione russa dell’Ucraina e crimini di guerra: “Sappiamo che durante i conflitti armati si verificano le peggiori violazioni dei diritti umani. I resoconti e le immagini della guerra di aggressione senza precedenti e illegale della Russia contro l’Ucraina sono orribili. Per noi è chiarissimo: la Russia ha la piena responsabilità di questa guerra di aggressione e della sofferenza del popolo ucraino”.

È quanto si legge nella dichiarazione congiunta dei ministri della Giustizia dei Paesi europei che hanno partecipato a L’Aja alla riunione di sostegno alle attività della Corte penale internazionale, per l’Italia la guardasigilli Marta Cartabia. ”I diretti responsabili dei crimini di guerra e delle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario sul suolo ucraino devono essere chiamati a risponderne. E le vittime devono avere accesso a mezzi di ricorso e alla giustizia”, sottolineano i ministri.

”La rapidità con cui 41 Stati Parte, compresi tutti gli Stati membri dell’Ue, hanno segnalato la situazione invia l’importante messaggio che non può esserci impunità per i crimini internazionali fondamentali – ammoniscono – il che è sottolineato dal fatto che il numero di Stati che hanno deferito la situazione continua a aumentare. Questa segnalazione non è solo simbolica, ma ha contribuito ad accelerare l’apertura dell’indagine che a sua volta andrà a vantaggio dell’accertamento dei fatti e della raccolta di prove che costituisce la pietra angolare per combattere l’impunità. I ministri – si legge ancora nella dichiarazione congiunta – hanno richiamato collettivamente il loro sostegno alla Corte penale internazionale”.

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Eurojust, ricordano i ministri, ”è un attore chiave nel garantire il più efficace coordinamento delle indagini negli Stati membri dell’Ue su questi presunti crimini di guerra. Devono essere utilizzati tutti gli strumenti a disposizione di Eurojust (riunioni di coordinamento, squadre investigative comuni, ecc.). La sua azione può giovare anche agli Stati terzi, che hanno accordi di cooperazione con l’agenzia, così come alla Corte penale internazionale. Eurojust è stato quindi invitato ad intensificare ed esercitare pienamente il suo ruolo di coordinamento e a mettersi a disposizione del procuratore della Corte penale internazionale, se necessario, nell’esercizio delle sue funzioni”.

La ministra Cartabia ha partecipato anche a una riunione ad Eurojust, dove ha incontrato il gruppo italiano, e poi ha avuto un incontro con il presidente della Corte Penale internazionale.

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