Ramzan Kadyrov è un’emanazione di Vladimir Putin, un braccio armato del presidente russo. Nel 2004 è stato nominato vice primo ministro della Cecenia, quindi ministro nel 2005. Nel 2007, grazie all’intervento di Vladimir Putin, è stato messo a capo della Repubblica autonoma russa di Cecenia.
La comunità internazionale ha di frequente criticato il suo operato, stigmatizzato anche dalle organizzazioni umanitarie, per il suo atteggiamento antidemocratico, per le sue azioni lesive dei diritti umani, per il ricorso frequente agli arresti illegali.
Nei giorni scorsi Kadyrov aveva annunciato l’appoggio alla Russia di Putin: “Circa 70 mila forze di sicurezza della Cecenia sono pronte a recarsi volontariamente in Ucraina, ma finora non è stata presa alcuna decisione sul trasferimento. Ci siamo riuniti di nuovo per dimostrare che sosteniamo pienamente la decisione del Comandante in capo supremo”, ha dichiarato Kadyrov riferendosi al presidente russo Vladimir Putin. Kadyrov aveva poi sottolineato che i volontari erano pronti a partecipare a “qualsiasi operazione speciale in qualsiasi territorio per proteggere la Russia”.
Le forze cecene poi sono intervenute in Ucraina per eliminare il presidente Volodymyr Zelenski: “Posso dire che il gruppo d’elite di Kadyrov che è venuto in Ucraina per eliminare il nostro presidente è stato neutralizzato”, aveva dichiarato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina Oleksiy Danilov. Sarebbe stato distrutto, infatti, un convoglio di 56 carri armati appartenenti alle forze speciali cecene, i cosiddetti “Kadyroviti” dal nome del presidente ceceno Ramzan Kadyrov, luogotenente del Cremlino in Cecenia, nel Caucaso russo, accusato di gravi violazioni dei diritti umani.