Negoziati sulla guerra in Ucraina, ci siamo: “Con il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko “abbiamo convenuto che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo scrive su Telegram.
“Alexander Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina” per i colloqui con la Russia.
Gli iniziali rifiuti dell’Ucraina
Al terzo giorno di guerra, si torna a parlare di trattative tra Ucraina e Russia. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy, nascosto da qualche parte a Kiev e obiettivo numero uno dell’esercito russo, ha detto di essere pronto a dialogare in qualsiasi Paese dal quale non partano attacchi verso l’Ucraina.
Non a Gomel in Bielorussia, dunque, dove è arrivata una delegazione russa pronta ai negoziati, ma da dove anche stamattina è partito un missile verso Kiev: “Certo, vogliamo la pace. Vogliamo incontrarci, vogliamo la fine della guerra. Varsavia, Bratislava, Budapest, Istanbul, Baku. Queste le città che abbiamo offerto alla parte russa” ha detto Zelenskyy.
”Qualsiasi altra città va bene, qualsiasi paese dove i missili non volano. Questo è l’unico modo per negoziare onestamente e porre fine davvero alla guerra”, ha aggiunto. Il Presidente ucraino ha spiegato che Minsk è stata scelta come possibile piattaforma per i negoziati non dall’Ucraina o dalla Bielorussia, ma dalla leadership russa.
“Se non ci fossero azioni aggressive dal tuo territorio, potremmo parlare a Minsk, nella tua città. Quando eri neutrale, abbiamo parlato a Minsk”, ha detto Zelensky rivolgendosi al popolo bielorusso.