L'autore della strage di Utoya ha chiesto la scarcerazione: "Sono cambiato" (ma non aveva detto che non si era pentito?)
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L'autore della strage di Utoya ha chiesto la scarcerazione: "Sono cambiato" (ma non aveva detto che non si era pentito?)

Condannato a 21 anni, Breivik domanderà la scarcerazione anticipata. I familiari delle vittime temono, però, che possa usare l’opportunità dell'udienza per attirare l'attenzione sulle sue opinioni estreme e ispirare persone che la pensano come lui.

L'autore della strage di Utoya ha chiesto la scarcerazione: "Sono cambiato" (ma non aveva detto che non si era pentito?)
Anders Breivik
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17 Gennaio 2022 - 14.10


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Ha chiesto la libertà condizionale dopo 10 anni di carcere: la richiesta è giunta da Anders Behring Breivik, l’assassino responsabile del massacro di Utoya in Norvegia (nel quale, nel 2011, uccise 77 persone). Condannato a 21 anni, Breivik domanderà la scarcerazione anticipata di 11 anni sostenendo di non essere più un pericolo. Breivik, tuttavia, non ha mostrato nessun pentimento e secondo gli esperti è improbabile che riesca a ottenere la scarcerazione anticipata.

I familiari delle vittime temono, però, che possa usare l’opportunità dell’udienza per attirare l’attenzione sulle sue opinioni estreme e ispirare persone che la pensano come lui. L’udienza dovrebbe durare tre giorni, ma ci vorranno diverse settimane prima che la sentenza venga annunciata.

“Dal suo processo penale, quando si vantò della portata del suo massacro, alla causa che intentò nel 2016 contro il governo accusandolo di violare i suoi diritti umani, quando alzò la mano in un saluto nazista, posso dire di non rilevare grandi cambiamenti in lui”, ha affermato Randi Rosenqvist, la psichiatra che lo ha seguito dalla sua incarcerazione nel 2012.

“In linea di principio e in pratica, chi chiede la libertà condizionale dovrebbe mostrare rimorso e dimostrare di capire perché tali atti non possono essere ripetuti”, ha aggiunto.

Durante l’udienza Rosenqvist presenterà il proprio rapporto psichiatrico, che solitamente è cruciale se i criminali vogliono dimostrare di non essere più pericolosi per la società. “E’ improbabile che ciò accada perché penso che sia abbastanza ovvio che c’è ancora un alto rischio che commetta nuovi crimini se viene rilasciato”, ha affermato Berit Johnsen, professore di ricerca presso lo University College of Norwegian Correctional Service.

La strage avvenne il 22 luglio 2011 quando, dopo mesi di meticolosi preparativi, Breivik fece esplodere un’autobomba davanti alla sede del governo di Oslo, uccidendo otto persone e ferendone decine. Poi guidò fino all’isola di Utoya, dove aprì il fuoco contro il campo estivo annuale dell’ala giovanile del partito laburista: 69 persone vennero uccise, la maggior parte adolescenti, prima che Breivik si arrendesse alla polizia.

Nel 2012 a Breivik fu imposta la pena massima di 21 anni con una clausola, raramente usata nel sistema giudiziario norvegese, cioè che possa essere trattenuto a tempo indeterminato se ancora considerato un pericolo per la società. E’ questa la clausola che implica che Brevik possa richiedere un’udienza sulla libertà vigilata dopo 10 anni. Da una parte la clausola implica probabilmente una condanna all’ergastolo, ma dall’altra apre anche la possibilità che Breivik possa richiedere udienze annuali sulla libertà condizionale.

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