Assalto alla Sinagoga, ostaggi liberati e ucciso il sequestratore
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Assalto alla Sinagoga, ostaggi liberati e ucciso il sequestratore

L'uomo aveva chiesto la liberazione di Aafia Siddiqui, detta Lady Al Qaeda, la neuroscienziata pakistana che sta scontando 86 anni di carcere con l'accusa di aver cercato di uccidere militari americani e agenti dell'Fbi.

Assalto alla Sinagoga, ostaggi liberati e ucciso il sequestratore
Il blitz delle forze dell'ordine libera la sinagoga di Colleyville occupata da un uomo
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16 Gennaio 2022 - 11.35


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Dopo oltre 10 ore, tutti gli ostaggi sono stati liberati: quattro persone, tra cui il rabbino, nella sinagoga di Colleyville, in Texas. Ucciso il sequestratore, un uomo dal forte accento britannico, che aveva chiesto il rilascio, a suo dire, della sorella Aaifa Siddiqui, la neuroscienziata pakistana conosciuta come “Lady Al Qaeda” e condannata a 86 anni di carcere per terrorismo. Successivamente la notizia del legame tra i due è stata smentita. “Tutti gli ostaggi sono vivi e al sicuro”, ha twittato il governatore del Texas, Greg Abbott.

In azione oltre 200 agenti
Dopo oltre 10 ore, dunque, la crisi alla sinagoga è stata risolta grazie a una maxi operazione con oltre 200 agenti schierati. Le forze dell’ordine sono entrate in azione liberando gli ostaggi e uccidendo il sequestratore. Sull”uomo i dettagli sono ancora pochi, al di là del suo forte accento britannico.

E’ entrato nella sinagoga mentre era in corso la cerimonia del sabato in diretta su Facebook: ai presenti, quattro in tutto incluso il rabbino, si è descritto armato, con bombe nel suo zainetto. Ha urlato, pronunciato frasi antisemite ma, allo stesso tempo, ha ripetutamente messo in evidenza di non essere un criminale.

Fin dall’inizio ha chiesto la liberazione di Aafia Siddiqui, conosciuta anche come Lady Al Qaeda, la neuroscienziata pakistana che sta scontando 86 anni di carcere con l’accusa di aver cercato di uccidere militari americani e agenti dell’Fbi. Il sequestratore si è detto il fratello della donna ed stato inizialmente identificato da alcuni media americani, fra i quali Abc, come Muhammad Siddiqui. Un legale di Muhammad e la famiglia Siddiqui hanno però smentito, condannando con forza il gesto folle.

Trattative durate ore
La polizia, le forze speciali Swat e l’Fbi hanno presidiato l’area per ore mantenendo contatti con il sequestratore che, nel frattempo aveva chiesto a uno degli ostaggi di chiamare un rabbino della città di New York per chiedere di sfruttare i suoi legami e favorire la liberazione di Siddiqui. Le trattative fra l’uomo e i negoziatori si sono protratte per ore, poi un primo ostaggio è stato liberato.

Intorno alle 21:30 locali e dopo un’esplosione e colpi di arma da fuoco nella sinagoga. La polizia e l’Fbi nella breve conferenza stampa dopo la liberazione degli ostaggi, non hanno fornito molti dettagli: il sequestratore è stato identificato ma “non siamo ancora pronti a condividere le sue informazioni”, hanno detto le autorità.

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