Il presidente del Kazakistan ha chiesto ai militari di sparare sui manifestanti
Top

Il presidente del Kazakistan ha chiesto ai militari di sparare sui manifestanti

Kassym-Jomart Tokayev, in un discorso alla Nazione, ha anche escluso qualsiasi negoziato con quelli che chiama "terroristi". Nel Paese si registrano almeno 18 vittime tra le forze dell'ordine, 2.200 arresti e oltre mille feriti.

Il presidente del Kazakistan ha chiesto ai militari di sparare sui manifestanti
Kassym Jomart Tokayev
Preroll

globalist Modifica articolo

7 Gennaio 2022 - 12.13


ATF

Le manifestazioni di piazza contro il rincaro dei prezzi dell’energia in Kazakistan è stato represso nel giro di qualche ora grazie non solo all’intervento dell’esercito russo come previsto nella convenzione firmata dai Paesi dell’ex Unione Sovietica, ma anche all’autorizzazione del presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev di sparare indiscriminatamente sulla folla, senza preavviso.

Tokayev ha anche escluso qualsiasi negoziato con quelli che chiama “terroristi”. Poi ha ha escluso ogni possibilità di negoziare con i manifestanti e si è impegnato a “eliminare” i “banditi armati” che hanno messo a soqquadro per diversi giorni il Paese.

Tokayev ha poi ringraziato calorosamente il suo omologo e alleato russo Vladimir Putin per aver inviato truppe che aiutino a riportare l’ordine dopo giorni di disordini nel paese. “Ha risposto molto rapidamente, e soprattutto in modo amichevole, al mio appello”.

Morti, feriti, arrestati

Sono state uccise 26 persone nella repressione delle proteste in Kazakistan da parte delle autorità: il ministero dell’Interno kazako ha diffuso i dati di quella che chiama “un’operazione anti-terrorismo”; e oltre a dare il bilancio dei “criminali armati” uccisi dalle forze kazake, ha reso noto che sono stati arrestati piu’ 3mila “delinquenti” e che 18 persone “armate” sono state ferite.

Le autorità nelle scorse ore avevano reso nota la morte di almeno 18 agenti delle forze dell’ordine, due dei quali sono stati trovati decapitati, sempre secondo la versione ufficiale. Oltre ad essere “liberate e poste sotto maggiore protezione” tutte le regioni, il ministero ha reso noto che sono stati istituiti “70 posti di blocco”.

Il presidente kazako, Kasym Jomart Tokayev, definisce “terroristi” i manifestanti scesi in strada a partire dal 2 gennaio, inizialmente a causa dell’aumento del prezzo del Gpl, e sostiene che le proteste sono orchestrate e istigate da forze esterne, anche se non ne ha rivelato l identità.

Il ministero dell’Interno kazako ha reso noto che, nelle proteste andate avanti per giorni nel Paese, sono stati uccisi 26 “criminali armati” e 18 sono rimasti feriti.
Oltre ad essere “liberate e poste sotto maggiore protezione” tutte le regioni, il ministero ha reso noto che sono stati istituiti “70 posti di blocco”.

Un contingente militare russo è arrivato in Kazakistan per stabilizzare il Paese dopo la rivolta popolare contro l’aumento dei prezzi del gas che ha causato dunque decine di morti, fra cui 18 agenti delle forze dell’ordine, con 2.200 arresti e oltre mille feriti.

Proprio l’altissima tensione nella repubblica ex sovietica ha spinto il presidente, Kassym Jomart Tokayev, a chiedere aiuto ai Paesi vicini, membri dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) di cui fanno parte anche Bielorussia, Tagikistan e Armenia. Il contingente di 2.500 militari a guida russa dovrà affiancare le forze kazake nel garantire l’ordine pubblico.

Intanto non si fermano le proteste, diventate via via più ampie fino a prendere di mira il potere stesso nel Paese. Le forze di sicurezza kazake hanno sgomberato la piazza principale di Almaty cacciando i manifestanti presenti. Le autorità kazake, hanno riportato le agenzie di stampa russe, hanno ripreso il controllo del palazzo comunale e della residenza presidenziale, dati alle fiamme dai rivoltosi.

Ci sono ancora difficoltà ad accedere a internet. Questa mattina la televisione pubblica aveva riferito che l’accesso era stato ristretto per ragioni di sicurezza. Nel pomeriggio il web era tornato a funzionare, ma due ore dopo era di nuovo bloccato nella capitale Nur-Sultan e nella capitale finanziaria, Almaty.

I manifestanti hanno anche preso d’assalto le sedi di cinque stazioni televisive ad Almaty, dopo aver assaltato gli edifici pubblici.

Gli aeroporti di Almaty, Aktay e Aktobe sono chiusi. Quello di Almaty, ha spiegato un funzionario, è stato devastato dai dimostranti che lo avevano occupato.

Le aree del terminale e del duty free sono state distrutte e saccheggiate, ma le forze di sicurezza hanno ripreso il controllo dello scalo. Secondo il ministero degli Esteri russo, “gli ultimi sviluppi in Afghanistan sono un tentativo, ispirato dall’esterno, di minare con la violenza la sicurezza e l’integrità del Paese”.

La Russia, ha aggiunto il dicastero, “continuerà le consultazioni con il Kazakistan e con gli altri Paesi dell’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva per ulteriori iniziative da elaborare, se necessario, per facilitare le operazioni antiterrorismo in Kazakistan”.

Gli Usa hanno invece avvertito Mosca che vigileranno sul rispetto dei diritti umani da parte dei soldati russi. “Sorveglieremo anche che non ci sia alcun atto che possa gettare le basi per la presa delle istituzioni nel Paese”, ha aggiunto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price. L’Onu ha da parte sua chiesto a tutte le parti in Kazakistan di astenersi dalla violenza.

Native

Articoli correlati