Dopo il lockdown per i no vax ora l'Austria pensa a un bonus di 500 euro per chi fa la prima dose
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Dopo il lockdown per i no vax ora l'Austria pensa a un bonus di 500 euro per chi fa la prima dose

Per il virologo Fabrizio Pregliasco, l'idea del bonus sarebbe arrivata troppo tardi e adesso sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di chi si è vaccinato prima.

Dopo il lockdown per i no vax ora l'Austria pensa a un bonus di 500 euro per chi fa la prima dose
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30 Dicembre 2021 - 18.29


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Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha annunciato che chi tra i cittadini austriaci non è ancora vaccinato potrebbe ricevere un incentivo economico dal governo in cambio della prima dose. “Tutto ciò che ci aiuta a convincere più persone a vaccinarsi prima che diventi obbligatorio invia un segnale positivo per la nostra società” ha scritto il quotidiano The Local. 

Il vice cancelliere Werner Kogler (Verdi) ha affermato che chiunque riceverà la dose da ora fino al 1° febbraio riceverebbe il bonus di 500 euro. 

Dopo il lockdown per i non vaccinati che si prolungherà fino al 10 gennaio, la prossima misura che potrebbe rappresentare una spinta alle immunizzazioni potrebbe essere dunque un premio di 500 euro, erogato in forma di bonus spesa.

Si tratta di una proposta dei socialdemocratici e il governo di Oevp e Verdi si dice pronto a parlarne. Non è ancora chiaro a chi dovrebbe rivolgersi, esclusivamente a chi deve ricevere il booster o anche ai più ostinati no vax. Attualmente in Austria il dato della popolazione vaccinata è fermo al 70,6%.

Cosa ne penserebbe quindi della misura la porzione di popolazione che si è già vaccinata senza ricevere alcun contributo? Per il virologo Fabrizio Pregliasco, l’idea del bonus sarebbe arrivata troppo tardi e adesso sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di chi si è vaccinato prima. “Credo che ormai nessun incentivo possa far breccia nei No-Vax con le loro paturnie ideologiche – riferisce Pregliasco a LaPresse. “Per quelli che non si sono vaccinati per comprensibili timori, invece, bisogna impegnarsi con la giusta comunicazione”- conclude il virologo.

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