L'esercito attacca civili e Ong: 35 morti nel Myanmar, dispersi due operatori di Save the Children
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L'esercito attacca civili e Ong: 35 morti nel Myanmar, dispersi due operatori di Save the Children

La Birmania è nel caos dal giorno del golpe militare di febbraio, con oltre 1.300 persone uccise da parte delle forze di sicurezza, secondo le "Forze di Difesa Popolare" (PDF), sorte in tutto il paese per combattere la giunta.

L'esercito attacca civili e Ong: 35 morti nel Myanmar, dispersi due operatori di Save the Children
L'esercito birmano uccide civile e operatori delle Ong
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25 Dicembre 2021 - 19.57


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Un altro capitolo di violenza e di violazione dei diritti umani in un paese nel quale la democrazia è un sogno e si vive sotto un regime repressivo guidato da una giunta militare.

Save the Children ha reso noto che due membri dello staff che opera in Birmania – il Myanmar – sono “dispersi”. La notizia arriva dopo il ritrovamento dei resti carbonizzati di oltre 30 persone trovati oggi in veicoli bruciati su una strada nella cittadina di Hpruso, nello stato orientale di Kayah.


    “Abbiamo la conferma che il loro veicolo privato è stato attaccato e bruciato”, ieri nello stato di Kayah orientale, un’azione che un gruppo di monitoraggio ha attribuito a soldati della giunta militare al governo del Paese, ha affermato l’organizzazione in una nota. Save the Children ha reso noto che due membri dello staff della Birmania sono scomparsi oggi, dopo che sono stati trovati i resti carbonizzati di oltre 30 persone, in un attacco che, secondo testimoni, è stato compiuto dalle forze militari della giunta al governo.

La Birmania è nel caos dal giorno del golpe militare di febbraio, con oltre 1.300 persone uccise da parte delle forze di sicurezza, secondo le “Forze di Difesa Popolare” (PDF), sorte in tutto il paese per combattere la giunta.


Oggi, sui social media, sono apparse foto che mostravano due camion bruciati e un’auto su una strada nella cittadina di Hpruso, nello stato orientale di Kayah, con i resti carbonizzati dei corpi all’interno. Save the Children ha dichiarato che i due erano tornati a casa dopo aver svolto attività umanitarie nella regione. “Siamo inorriditi dalle violenze perpetrate contro civili innocenti e il nostro personale, che è impegnato nel settore umanitario, sostenendo milioni di bambini bisognosi in tutto il Paese”, ha affermato l’amministratore delegato Inger Ashing.

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