Undici infermiere rapite e picchiate in Guatemala da un gruppo no-vax
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Undici infermiere rapite e picchiate in Guatemala da un gruppo no-vax

E' accaduto nel villaggio di Maguila: una folla di 500 persone ha bloccato la strada principale e vandalizzato le macchine dell'equipe medica distruggendo anche 50 dosi di siero

Il villaggio in Guatemala dove sono state rapite le infermiere
Il villaggio in Guatemala dove sono state rapite le infermiere
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5 Ottobre 2021 - 18.47


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La dimostrazione che ‘tutto il mondo è paese’ e che in ogni stato la violenza verbale e fisica dei no-vax è probabilmente l’unico linguaggio conosciuto.

Momenti di terrore per 11 infermiere in un villaggio del nord del Guatemala che sono state rapite e picchiate per sette ore da un gruppo di no-vax inferociti. Lo riporta la Bbc.

Gli operatori stavano cercando di somministrare i vaccini anti-Covid nel villaggio di Maguila, nella provincia di Alta Verapaz quando una folla di 500 persone ha bloccato la strada principale e vandalizzato le macchine dell’equipe medica distruggendo anche 50 dosi di siero.

Le infermiere sono state rilasciate soltanto dopo diverse ore grazie all’intervento della polizia che ha negoziati con i no-vax.

“Eravamo terrorizzate, non avevamo mai vissuto una cosa del genere. Stavamo solo facendo il nostro dovere”, ha raccontato una di loro.

“Abbiamo cercato di spiegare che la vaccinazione è volontaria e che non volevamo costringere nessuno, ma non ci hanno permesso di lavorare”.

Secondo i media locali tra gli abitanti del villaggio si è diffuso il terrore per il vaccino dopo che uno di loro ha avuto qualche effetto collaterale in seguito ad una dose.

In Guatemala il tasso di vaccinazioni è uno dei più bassi del Sud America, solo il 25% della popolazione (2,5 milioni) ha ricevuto già due dosi.

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