I talebani promettono: "Le ragazze in Afghanistan torneranno a scuola il più presto possibile
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I talebani promettono: "Le ragazze in Afghanistan torneranno a scuola il più presto possibile

Lo ha annunciato il portavoce dei fondamentalisti Zabihullah Mujahid. Diffuso la lista di viceministri che va a completare l'esecutivo ad interim: tra i nominati non figura ancora alcuna donna.

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21 Settembre 2021 - 10.20


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Parole rassicuranti, ma chi si fida? Contano solo i fatti e i fatti, al momento, dimostrano che le donne saranno penalizzate e discriminate ancora di più in questo corso islamista e fondamentalista,

Le ragazze in Afghanistan torneranno a scuola “il più presto possibile”. Lo ha annunciato il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, spiegando di stare lavorando “per completare le procedure per fare in modo che le bambine possano riprendere la loro istruzione”.

Intanto i talebani hanno diffuso la lista di viceministri che va a completare la squadra dell’esecutivo ad interim: tra i nominati non figura ancora alcuna donna.

Mujahid, che è anche viceministro dell’Informazione, ha sottolineato che nel governo sono state incluse le minoranze etniche come gli Hazari e ha precisato che le donne potranno essere aggiunte all’esecutivo in un secondo momento. 

“Pagheremo i dipendenti pubblici ma ci serve tempo” – I talebani hanno soldi a sufficienza per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici afghani, ha poi chiarito il portavoce, ma “hanno bisogno di tempo”. A un mese dalla presa del potere da parte degli studenti coranici a Kabul, molti funzionari protestano infatti per non aver ricevuto lo stipendio da almeno due mesi.

Borrell: preoccupano il terrorismo e il traffico di droga, supporto dei vicini  – Al termine della riunione informale dei ministri degli Esteri Ue a New York, l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell ha detto: “Il tema principale in agenda è stato l’Afghanistan. Abbiamo sottolineato l’importanza di aumentare il nostro coinvolgimento con i partner regionali, i vicini e l’Onu attraverso la piattaforma regionale – e globale – sul Paese. Gli sviluppi a Kabul sono molto seri, dobbiamo vedere come possiamo supportare i vicini dell’Afghanistan e i nostri partner regionali. Ma non solo sul movimento delle persone, sulla migrazione. Ci sono altre questioni più importanti: la minaccia terroristica, l’attività criminale soprattutto legata al traffico di drgoa. Sapete che l’Afghanistan è il maggior produttore di droga al mondo”. 

 

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