Donne in prima linea nella protesta contro talebani e Pakistan: spari per disperdere la folla
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Donne in prima linea nella protesta contro talebani e Pakistan: spari per disperdere la folla

Centinaia di persone hanno manifestato nella capitale: dispersi con colpi d'arma da fuoco. Arrestati giornalisti e cameramen che stavano seguendo la protesta

La protesta a Kabul
La protesta a Kabul
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7 Settembre 2021 - 10.50


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Cortei dispersi con colpi d’arma da fuoco a Kabul, in una situazione di dittatura totale in cui anche manifestare diventa pericoloso per chi scende in strada: questa è la situazione in Afghanistan adesso.

Centinaia di persone, tra cui molte donne, hanno manifestato a Kabul contro i talebani e contro il Pakistan.

Secondo testimoni sul posto, che hanno diffuso video su Twitter, i talebani hanno sparato per disperdere la folla: in alcuni filmati si vedono persone radunate e poi in fuga, mentre si sente un ravvicinato susseguirsi di colpi d’arma da fuoco.

Nelle immagini diffuse sui social media da Tolo News e dai suoi giornalisti si vede la folla sfilare nelle strade, scandendo slogan e mostrando cartelli contro gli estremisti islamici e Islamabad, e a sostegno della resistenza nel Panjshir.

In un video pubblicato dal fotoreporter Andrew Quilty, si vede il momento in cui i talebani hanno iniziato a sparare in aria per disperdere la manifestazione. “Per diversi chilometri membri talebani disciplinati hanno permesso che una protesta di circa 300-500 persone continuasse per le strade di Kabul.

I talebani a guardia di piazza Zanbak, tuttavia, hanno sparato in aria, picchiato i manifestanti, vandalizzato un veicolo e strappato le telecamere dei giornalisti”.

Zahra Rahimi, giornalista di Tolo News, riporta dell’arresto di giornalista e cameramen che stavano seguendo la protesta a Kabul.

Nei giorni scorsi altre proteste si sono svolte a Kabul, Herat e Balkh. Anche in questi casi i talebani erano intervenuti per disperdere i raduni, con aggressioni alle donne e ai giornalisti presenti sul campo e l’ordine perentorio di non manifestare per “non causare disagi a sé stessi e alle autorità”.

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