L'appello di Malala per le donne afghane: "Il futuro promesso può svanire, i paesi vicini accolgano"
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L'appello di Malala per le donne afghane: "Il futuro promesso può svanire, i paesi vicini accolgano"

L'attivista e Premio Nobel ricorda il suo simile passato: "Le ragazze afghane si trovano in preda alla disperazione all'idea di vedersi negare la possibilità di entrare di nuovo in un'aula, come per me nel 2007"

Malala Yousafzai
Malala Yousafzai
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19 Agosto 2021 - 11.04


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Il futuro delle donne e delle minoranze nel territorio afghano è compromesso: servono idee e fatti per difenderle dalla follia talebana.

A intervenire in loro difesa è Malala Yousafzai, sopravvissuta ai talebani pachistani, attivista globale per l’istruzione e Nobel per la pace.

“Negli ultimi vent’ anni milioni di donne e bambine afghane hanno ricevuto un’istruzione. Ora il futuro che è stato promesso loro è pericolosamente vicino a svanire”.

Con il ritorno al potere dei talebani, “come molte donne, temo per le mie sorelle afghane. Non posso fare a meno di pensare alla mia infanzia. Nel 2007, quando i talebani presero il controllo della mia città natale nella valle di Swat, in Pakistan, e poco dopo vietarono a tutte le bambine di andare a scuola”.

Cinque anni dopo, “quando avevo 15 anni, i talebani cercarono di uccidermi per aver difeso pubblicamente il mio diritto di andare a scuola. Non posso non sentirmi grata per la vita che ho oggi”.

Le bambine e le ragazze afghane “si trovano di nuovo nella situazione in cui mi sono trovata io, in preda alla disperazione all’idea di vedersi negare la possibilità di entrare di nuovo in un’aula scolastica o tenere in mano un libro”.

Arrivano già notizie “di studentesse cacciate dall’università e lavoratrici mandate via dagli uffici”. Le potenze regionali “devono contribuire attivamente alla protezione di donne e bambini – sottolinea Malala -. I Paesi confinanti (la Cina, l’Iran, il Pakistan, il Tagikistan e il Turkmenistan) devono aprire le loro porte ai civili in fuga, per salvare vite umane e stabilizzare la regione. Inoltre, devono consentire ai bambini profughi di iscriversi nelle scuole locali e le organizzazioni umanitarie devono allestire scuole temporanee in campi e insediamenti” aggiunge.

“Avremo tempo per discutere di quello che non ha funzionato nella guerra in Afghanistan, ma in questo momento critico dobbiamo ascoltare le voci delle donne e delle bambine afghane – conclude -. Chiedono protezione, istruzione, chiedono la libertà e il futuro che erano stati promessi loro. Non possiamo continuare a deluderle. Non abbiamo tempo da perdere”.

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