Tra Putin e Biden, è vera guerra (fredda)?
Top

Tra Putin e Biden, è vera guerra (fredda)?

Gli attacchi hacker compiuti dai pirati russi, le interferenze elettorali di Mosca, l'Ucraina, la Bielorussia. Tutto fa pensare che il Cremlino rimpiange Trump

Biden e Putin
Biden e Putin
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

12 Giugno 2021 - 10.50


ATF

Gli attacchi hacker compiuti, secondo gli Usa, dai pirati russi contro le aziende americane, le interferenze elettorali di Mosca, l’Ucraina, la Bielorussia, la sorte del dissidente, Aleksey Navalny, i negoziati sull’Iran, la stabilità nucleare, più in generale la diversa visione sui diritti umani. Per non parlare delle contrastanti ambizioni sull’Artico, del mancato rilascio del Marine-spia (secondo Mosca) Paul Whelan, e della recente  conferma  del forte legame tra Putin e Lukashenko, meglio noto come pirata dirottatore.

Insomma, basta e avanza per affermare che lo “zar” del Cremlino e il nuovo inquilino della Casa Bianca non si prendono. E che lo “zar” in questione sia, sotto traccia, un po’ nostalgico del vecchio Donald. 

Lo “zar” e il presidente dem: l’ “amore” non è sbocciato. 

I rapporti con gli Stati Uniti sono “al punto più basso degli ultimi anni”, ma la Russia può lavorare con Joe Biden. Parola di Vladimir Putin, che in un’intervista alla Nbc a pochi giorni dal primo vertice con Biden in programma a Ginevra mercoledì prossimo ha parlato del presidente americano e del predecessore, Donald Trump, considerato dal leader russo come una persona “straordinaria” e “di talento”. È la conferma che le relazioni tra Usa e Russia sono a un punto così critico che solo un vertice faccia a faccia può far sperare in qualche timido passo in avanti. Le relazioni sono ai minimi e il vertice dovrebbe consentire a Biden e Putin di affrontare le tante divergenze, ma nessuno si fa illusioni. Al momento non è neppure prevista la conferenza stampa finale congiunta.  Putin – che ha concesso un’intervista all’Nbc, la prima a un’emittente americana dal 2018 – non si sbilancia ma si augura che Biden sia meno impulsivo che il suo predecessore: “Trump è un individuo straordinario, un uomo di talento”, “un individuo pittoresco, che può piacerti o meno, ma non è arrivato dall’establishment, non aveva mai fatto parte della politica di alto livello prima d’allora”. L’attuale inquilino della Casa Bianca è invece “radicalmente diverso”, un politico di carriera, e Putin si augura che non prenda decisioni “ispirate dall’impulso”.

Putin ha poi definito un'”assurdità” le rivelazioni dell’altro ieri del Washington Post secondo cui la Russia starebbe per fornire all’Iran un sistema satellitare che permetterebbe a Teheran di individuare potenziali obiettivi militari in tutto il Medio Oriente e non solo. “Sono solo fake news – ha incalzato nell’intervista alla Nbc – Non so nulla di questo genere di cose. Chi ne parla probabilmente ne saprà più di me. Sono solo assurdità, spazzatura”.

Leggi anche:  Ucraina, l'Onu contro Putin: "Torture e intimidazioni contro chi non accetta l'occupazione russa"

 

 “Uomo senz’anima”

Ma Biden non si fida di Putin, lo considera “un uomo senz’anima”, addirittura “un killer”. Putin ha sorriso sprezzante quando il giornalista gli ha chiesto se sia un assassino e ha aggiunto che sono parole “espressione della cultura americana”. “Durante il mio mandato, mi sono abituato ad attacchi da tutti i tipi di angolazione e da tutti i tipi di aree, con ogni tipo di pretesto e ragioni; attacchi di diverso calibro e ferocia e niente di tutto ciò mi sorprende. Penso – ha però sottolineato – che siano parole espressioni della cultura americana dove questo è considerato normale. A proposito, non qui. Qui non è considerato normale”. E dunque anche quello sarà inevitabilmente un altro pesante motivo di attrito. 

Joe non fa sconti

“L’America non è più quella dell’”America first” di nefasta trumpiana memoria, cioè facciamo quello che ci pare, arrangiatevi e via di seguito, ma il simbolo della nuova presidenza è stringiamoci di nuovo insieme, europei e americani, soprattutto perché dobbiamo affrontare la sfida cinese e un po’ sotto come importanza, la sfida russa e quella mediorientale”, annota Massimo Teodori, professore di Storia e Istituzioni degli Stati Uniti. Tra i suoi libri sull’America, ricordiamo: Ossessioni americane. Storia del lato oscuro degli Stati Uniti (Marsilio, 2017); Obama il grande (Marsilio, 2016); Storia degli Stati Uniti e il sistema politico americano (Mondadori, 2004) e, dal 20 maggio in libreria, Il genio americano. Sconfiggere Trump e la pandemia globale (Rubettino, 2020). Insomma, uno che il “pianeta Usa” lo conosce molto bene. 

Ai partner europei, Biden ha porto un ramoscello d’ulivo ma ha anche avvertito: “Ora fermiamo gli interessi di Russia e Cina”. 

“Biden  – annota in proposito il professor Teodori – ha sottolineato la parola interessi rispetto alla Russia e alla Cina, perché l’America sa benissimo che gli Stati europei, ognuno per conto proprio, vedi ad esempio il problema del petrolio con la Russia e del commercio estero in generale con la Cina, tendono a stabilire i propri canali, i propri scambi commerciali in un senso o nell’altro, sia con la Russia, il petrolio, sia soprattutto con la Cina in maniera crescente. Siccome gli Stati Uniti vogliono arginare l’espansione della Cina che, notoriamente, sta acquistando i porti, le infrastrutture, i trasporti non solo in Africa e in Asia ma fin dentro l’Europa, ecco allora Biden avvertire i partner alleati europei che se sviluppano troppo gli interessi con Mosca e Pechino, l’America non potrà ristabilire quella vecchia amicizia che è militare, economica e politica, che ha caratterizzato la nostra storia dal secondo dopoguerra ad oggi”. 

Leggi anche:  Putin dice di non aver intenzione di attaccare i paesi della Nato ma sugli F-16 lancia avvertimenti pesanti

Quella in corso di svolgimento, con il G7 in Cornovaglia, è la prima missione in Europa di Biden presidente. “L’obiettivo principale di Biden, che è anche congeniale alla sua storia di presidente della Commissione esteri del Senato, è quello di riallacciare i rapporti con l’Europa sotto diversi aspetti – sottolinea Teodori – Uno è l’aspetto delle democrazie. Un secondo riguarda la questione Nato. Che fare di essa? Come riprendere un cammino comune di questa alleanza che, ricordiamolo, è l’unica struttura che tiene insieme Stati Uniti e i Paesi dell’Europa. L’unica struttura che resiste ormai da sessant’anni con tutte le sue caratteristiche e incroci che hanno determinato tante cose nei Paesi europei, non solo per quanto concerne gli aspetti militari. Non possiamo negare che ci sono degli interessi economici e geopolitici contrastanti tra alcuni Stati europei e gli Usa, in particolare la questione del North Stream 2 che lega molto strettamente la Germani alla Russia ed è contrastato dagli Stati Uniti. Altro interesse divergente è quello relativo alla Turchia che sta giocando una carta azzardata ma molto incisiva nel Mediterraneo che riguarda tra l’altro anche l’Italia nei suoi rapporti con la Libia. La Turchia è ancora un membro della Nato e gli Stati Uniti non hanno interesse, almeno per ora, a rompere questa partecipazione di Ankara all’Alleanza atlantica perché in una qualche maniera costituisce un contro bilanciamento dei rapporti tra un paese strategico nel Mediterraneo con la Russia. Biden tenterà di risolvere queste contraddizioni con alcuni Paesi europei comprese quelle con la Francia relative all’aumento del finanziamento alla Nato. In questo senso l’Italia è il Paese che ha più interesse e meno contraddizioni nel rapporto con gli Stati Uniti soprattutto oggi sotto la guida dell’”atlantico” Draghi. Un terreno di convergenza tra Usa ed Europa è rappresentato dalla condivisione del contrasto al cyberterrorismo e alle guerre informatiche”.

Il gasdotto della discordia

Di grande interesse è l’analisi di Andrea Muratore su insideover.com:La mossa sul Nord Stream 2 alza inevitabilmente la posta – rileva Muratore – La alza sul fronte dei rapporti tra gli Usa e la Germania di Angela Merkelcapofila del partito della distensione pragmatica col Cremlino e dell’alleanza energetica con Mosca che Washington intende sabotare puntando sul nuovo cavallo dei Verdi. ma la alza anche sul tema del rapporto tra gli Usa e l’Europa in termini di autonomia strategica; soprattutto, la mossa si riverbererà con forza sull’Ucraina e sugli altri Paesi della prima cintura di contenimento anti-russa in Europa orientale. Bypassati di fatto da un eventuale completamento del gasdotto. Con Kiev particolarmente attenta al rischio di perdere le entrate legate al commercio di gas russo e a possibili ricatti di Mosca. Certo, per la Germania nonostante Nord Stream 2 per la Germania l’Ucraina deve rimanere paese di transito del gas russo verso l’Europa, ma Volodymyr Zelenskypresidente dello strategico Paese esteuropeo, vede rosso. Zelensky accusa Biden di lassismo per non aver potuto portare fino in fondo l’opposizione a Nord Stream 2, ha visto frustrate le sue aspettative di un incontro col Presidente nel corso dei suoi giorni europei, ha constato con sospetto l’esistenza di un asse esteso oltre la Germania, e guidato in Europa centrale dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz e dal ministro degli Esteri slovacco Ivan Korcok, per il completamento del gasdotto e parlando con Axios.com  ha manifestato tutta la sua ‘delusione’. Zelensky si è rammaricato per la recente decisione statunitense di sospendere le sanzioni contro le aziende coinvolte nella costruzione del gasdotto. ritenuto un cedimento a Putin. Il Nord Stream 2 ‘è un’arma, una vera arma nelle mani della Russia’, ha dichiarato. Non sarà facile per Biden – conclude Muratore – ottenere la quadratura del cerchio: dai diritti umani alle accuse sugli attacchi hacker, nessuna freccia all’arco degli Usa ha valore politico e simbolico pari a quella del gasdotto e della questione ucraina. Putin, di fronte all’Occidente, ha piazzato un colpo importante e bisognerà capire quanto gli effetti dell’annuncio su Nord Stream 2 impatteranno sulle importanti discussioni del G7 e della Nato. Kiev, nel frattempo, osserverà sospettosa. Temendo che l’incisivo sostegno Usa alla sua contrapposizione a Mosca possa farsi, nei prossimi anni, sempre più incerto. Un passo falso pericoloso per l’America is back! Bideniano”.

Leggi anche:  Mosca, i terroristi dell'Isis comparsi in tribunale ma Putin continua a chiamare in causa l'Ucraina

La diplomazia della “doccia scozzese”

E’ quella messa in atto dal presidente Usa nei confronti del suo omologo russo. Dice bene Franco Venturini in un editoriale sul Corriere della Sera:Il presidente degli Usa non si schiererà dalla parte del capo del Cremlino, salvo poi rimangiarsi tutto. Vincerà, invece, l’antico metodo della doccia scozzese nel quale Biden ha dimostrato di essere maestro: con la Russia si parla costruttivamente quando ci sono interessi comuni (per esempio la stabilità strategica), ma ci si deve accapigliare ogni volta che Putin sgarra. E tutto l’Occidente, su questa linea, può seguirlo”.

Resta da vedere se quella “doccia” risulterà troppo “gelata” per l’uomo dagli “occhi di ghiaccio” che regna a Mosca.

Native

Articoli correlati