L'immagine simbolo dell'arrivo dei migranti in Spagna: un agente salva dal mare un neonato
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L'immagine simbolo dell'arrivo dei migranti in Spagna: un agente salva dal mare un neonato

Almeno 8 mila migranti sono arrivati in meno di due giorni a Ceuta, enclave spagnola in Marocco. Un agente della Guardia Civil è il volto dell'accoglienza

Agente che salva un migrante di 8 mesi
Agente che salva un migrante di 8 mesi
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19 Maggio 2021 - 09.30


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E’ il nuovo volto dell’accoglienza, in una Spagna alle prese con una grave crisi migratoria: un agente della Guardia Civil che salva un bambino caduto in mare.

Avrà soltanto qualche mese di vita, indossa cappellino e tutina a righe, mentre l’uomo lo solleva dalle onde. È questa una delle immagini simbolo dell’arrivo l’arrivo in massa di almeno 8 mila migranti – tra cui adolescenti, donne e bambini – in meno di due giorni a Ceuta, enclave spagnola in Marocco.

La Spagna ha schierato l’esercito e ha già rimandato indietro la metà delle persone. Mai prima d’ora il Paese aveva dovuto gestire un così alto numero di migranti arrivati tutti insieme in un territorio che non supera gli 85 mila abitanti, dopo aver valicato irregolarmente un confine di solito blindato soprattutto dal lato marocchino. Ma a partire dalla notte tra sabato e domenica le guardie di frontiera di Rabat hanno smesso di pattugliare.

Le persone sono arrivate a nuoto, in canotto o arrampicandosi sulle scogliere che segnano il confine tra i due Paesi. “In Marocco non c’è lavoro”, hanno detto molti di loro ai media locali. Un giovane è morto prima di riuscire ad arrivare in territorio spagnolo.

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Il governo spagnolo sta rispondendo con un piano di emergenza: militari schierati nei punti critici, 200 tra poliziotti e agenti della Guardia Civil inviati in rinforzo ed espulsioni immediate.

″È una grave crisi per la Spagna e per l’Europa”, ha detto il premier Pedro Sánchez prima di volare personalmente a Ceuta per una visita d’urgenza insieme al ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska, assicurando che il Paese avrebbe agito “con fermezza di fronte a qualsiasi sfida e circostanza”.

In Spagna, c’è chi ipotizza che si tratti di una ritorsione di Rabat per la decisione di Madrid di consentire il ricovero in un ospedale iberico di Brahim Ghali, leader del Fronte Polisario, movimento per l’indipendenza del Sahara Occidentale considerato nemico dal Marocco.

Il governo guidato da Sánchez smentisce legami tra i fatti di Ceuta e la questione Ghali. “Il Marocco è un Paese amico della Spagna e così dovrà essere anche in futuro”, ha dichiarato il premier.

La risposta del Marocco è arrivata dall’ambasciatrice di Rabat a Madrid, Karima Benyaich: “Ci sono atti che comportano delle conseguenze e bisogna accettarle”, ha annunciato all’agenzia di stampa Europa Press prima di essere ricevuta a colloquio dalla ministra degli Esteri spagnola, Arancha González Laya.

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Poco dopo, l’ambasciatrice è stata richiamata in patria per consultazioni.
Da Bruxelles sono stati diversi gli interventi sulla crisi migratoria in corso. “L’Ue è solidale con Ceuta e la Spagna. Abbiamo bisogno di soluzioni europee comuni per gestire le migrazioni. Possiamo raggiungere questo obiettivo se raggiungiamo un accordo sul nuovo Patto sulla migrazione”, ha twittato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. 

L’Europa “non si farà intimidire da nessuno” dopo l’ondata di migranti che ha raggiunto l’exclave spagnola di Ceuta. Lo ha detto il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, intervistato dalla radio spagnola riferendosi alla vicenda di Ceuta.

“L’Europa non sarà vittima di tattiche”, ha aggiunto in una intervista alla radio spagnola.

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