Ely Schlein: "Tra Israele e i palestinesi rapporti di forza squilibrati"
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Ely Schlein: "Tra Israele e i palestinesi rapporti di forza squilibrati"

La vicepresidente dell'Emilia Romagna intervenuta durante l'assemblea nazionale di Articolo Uno: "Sono in corso sfratti e espulsioni etniche di famiglie palestinesi nel quartiere di Sheik Jarrah e non solo...."

Elly Schlein
Elly Schlein
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15 Maggio 2021 - 10.16


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Parole che si discostano dalla narrazione che va per la maggiore che vede Israele in pericolo, mentre i rapporti di forza non sono nemmeno lontanamente paragonabili: da una parte uno degli eserciti più equipaggiati del mondo e dall’altro milizie male armate (razzi a parte) senza marina e senza aviazione.

“Non siamo di fronte a uno scontro simmetrico. A Gaza è in corso un’esplosione di violenza mai vista dopo le intifada degli anni ottanta e duemila che sta provocato sofferenza e distruzione, tra i palestinesi molte vittime di queste ore sono bambini”.
Così la vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein, intervenuta durante l’assemblea nazionale di Articolo Uno.

“Gli attacchi e le violenze -ha affermato- devono fermarsi da entrambe le parti, questo è evidente. Ma leggo troppe cronache e dichiarazioni che non colgono che non siamo di fronte a uno scontro simmetrico. Sono in corso sfratti e espulsioni etniche di famiglie palestinesi nel quartiere di Sheik Jarrah e non solo, i rapporti di forza sono totalmente squilibrati a favore di Israele”.

Leggi anche:  La sciagurata guerra demografica di Israele in Palestina

“Bisogna mettere in campo -ha sottolineato- un’iniziativa politica forte e coordinata con l’Unione europea e la comunità internazionale per il cessate il fuoco immediato e per pretendere da Israele il rispetto del diritto internazionale, delle risoluzioni Onu, dei diritti fondamentali del popolo palestinese ponendo fine agli insediamenti e alle occupazioni illegali da parte di Israele. ‘Due popoli, due Stati’ non devono rimanere parole vuote, ci vuole un impegno concreto per fermare le violenze, le occupazioni, e contribuire al raggiungimento di una pace duratura”.

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