Amazon molla la presa e ammette: "A volte i nostri autisti sono costretti a fare pipì nelle bottiglie di plastica"
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Amazon molla la presa e ammette: "A volte i nostri autisti sono costretti a fare pipì nelle bottiglie di plastica"

Dopo le accuse di Mark Pocan, dem Usa, alla multinazionale oggi sono arrivate le scuse e l'ammissione da parte di Amazon

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4 Aprile 2021 - 16.55


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Tutto era nato da un tweet di Pocan: “Retribuire i dipendenti con 15 dollari l’ora non vuol dire che si tratti di un posto di lavoro all’avanguardia, soprattutto se li costringi a fare la pipì nelle bottiglie di plastica”, aveva scritto infatti il dem, riferendosi alla cifra a cui negli Stati Uniti i democratici vorrebbero portare il salario minimo.

Dopo aver respinto seccamente per settimane le affermazioni del membro del Congresso, Amazon alla fine ha ammesso che a volte i suoi autisti, pur di fare in fretta nella consegna delle merci, sono costretti a urinare nelle bottiglie. L’azienda ha ammesso anche  la sua responsabilità, sottolineando come aver negato sia stato “un autogol”.  

L’ammissione e le scuse di Amazon

“Sappiamo – ha ammesso Amazon in una nota postata su un blog – che a volte i nostri guidatori possono avere problemi nel trovare la toilette a causa del traffico o a volte perché percorrono strade in zone rurali, e questo specialmente nel periodo della pandemia quando molti bagni pubblici sono stati chiusi”.

Una risposta ben differente dalla prima reazione al tweet di Pocan in cui Amazon aveva ironizzato: “Veramente crede che facciano la pipì nelle bottiglie? Se fosse così nessuno lavorerebbe per noi”.

 

 

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