In Olanda gli ortodossi calvinisti no-lockdown picchiano i giornalisti: arrestati
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In Olanda gli ortodossi calvinisti no-lockdown picchiano i giornalisti: arrestati

Nella città di Urk, roccaforte della Chiesa Riformata Ortodossa Olandese, un giornalista è stato investito da un'auto e malmenato. La polizia non era intervenuta, poi gli arresti

Attacco ai giornalisti in Olanda
Attacco ai giornalisti in Olanda
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29 Marzo 2021 - 16.43


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Gli Ortodossi Calvinisti, contrari a qualsiasi forma di confinamento imposto dal governo per arginare l’ondata di contagi Covid, se la sono presa con alcuni giornalisti e reporter, ma se ne ignorano i motivi di tale brutalità.
Il fatto più strano e per certi versi grave, è che nell’atto dell’aggressione di domenica scorsa ad Urk, roccaforte della Chiesa Riformata Ortodossa Olandese, la polizia non sia intervenuta immediatamente, ha infatti assistito all’investimento con un auto di un giornalista, e poi abbia deciso di arrestare i tre uomini che lo stavano malmenando.
La polizia aveva poi spiegato di non aver fermato l’uomo che aveva investito il giornalista per “mantenere la pace”.
A Krimpen aan den Ijssel, vicino Rotterdam, è invece finito in manette un quarantatreenne, sospettato di aver preso a calci un reporter dell’emittente Rtv.
La ‘Bible Belt’ olandese protesta contro il lockdown
Parte della cosiddetta ‘Bible Belt’ olandese, l’area di Urk è una delle zone dei Pesi Bassi dove si sono verificate le rivolte più violente contro le restrizioni imposte per limitare la diffusione del nuovo coronavirus.
Nella città, dove la maggior parte della popolazione pratica una versione estremista del calvinismo, un centro che praticava test per il Covid-19 era stato dato alle fiamme durante il primo giorno di coprifuoco.
Il governo olandese non può vietare ai fedeli di recarsi alle funzioni religiose in virtù di una legge sulla libertà di culto che impedisce alle autorità di intervenire o sanzionare quello che accade nelle chiese.
L’esecutivo di Mark Rutte si è quindi limitato a sconsigliare gli assembramenti superiori alle 30 persone.
I media hanno reagito con rabbia all’inerzia dimostrata dalle forze dell’ordine. “Questi attacchi diretti al giornalismo sono inaccettabili”, ha scritto in una nota l’associazione di categoria degli editori olandesi, che ha lamentato l’attacco alla libertà di stampa”.
Il direttore di PowNed, Dominique Weesie, ha invece definito “insensato” il comportamento della polizia.

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