All'Onu 180 Paesi si impegnano per un accesso equo ai vaccini anti Covid (ma il Vaticano non firma)
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All'Onu 180 Paesi si impegnano per un accesso equo ai vaccini anti Covid (ma il Vaticano non firma)

Sono 13 i Paesi che sono andati contro l'accordo, tra cui alcuni paesi africani. Vaticano e Palestina hanno lo status di osservatori nel Consiglio

L'assemblea generale dell'Onu
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26 Marzo 2021 - 21.13


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Le Nazioni Unite hanno annunciato che è stato firmato un accordo tra circa 180 Paesi membri su 193.
Tali paesi hanno firmato una dichiarazione politica avviata dal Libano che li impegna a promuovere un accesso equo ai vaccini anti-Covid-19. 
La scelta condivisibile di impegnarsi per garantire all’umanità i vaccini anti Covid, necessari per debellare la malattia non ha raccolto però la condivisione dello Stato del Vaticano nè della Palestina, entrambi membri osservatori nel Consiglio Onu.
La scelta di non firmare l’accordo, soprattutto quella del Vaticano, ha destato non poca sorpresa dato il forte impegno di Papa Francesco, il quale in questo anno di Pandemia tanto si è speso per garantire equità e solidarietà nella distribuzione dei vaccini.

Quindi c’è da capire meglio se le ragioni della ‘non’ firma siano tecnici o se dipenda da altre considerazioni visto che molto più di altri la Santa Sede si sta dando da fare per un accesso equo al vaccino e alla tutela dei più poveri.
L’ oggetto di una riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, questo testo intitolato “Dichiarazione politica sull’accesso globale ed equo ai vaccini contro il Covid-19” non ha ottenuto il sostegno di altri 11 Stati oltre quelli citati, tra cui Corea del Nord, Birmania, Benin, Burundi, Repubblica centro africana, Sud Sudan, Siria e Seychelles. 
Roma, 26 mar.
“Siamo profondamente preoccupati per il fatto che, nonostante accordi internazionali, iniziative e dichiarazioni generali, la distribuzione dei vaccini Covid-19 rimanga disomogenea nel mondo, sia tra i Paesi che all’interno dei Paesi”, sottolinea il testo approvato a larga maggioranza.
La preoccupazione riguarda anche “il fatto che un numero considerevole di Paesi non ha ancora accesso ai vaccini Covid-19” e i Paesi firmatari “sottolineano la necessità di solidarietà globale e cooperazione multilaterale per aumentare la produzione e la distribuzione di vaccini regionali e globali”.
I firmatari “incoraggiano attivamente la condivisione delle dosi di vaccino da tutti i Paesi in grado di farlo, ai Paesi a basso e medio reddito e ad altri Paesi bisognosi”.

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