I trumpiani non mollano: alla conferenza dei conservatori si discute ancora di 'elezioni rubate'
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I trumpiani non mollano: alla conferenza dei conservatori si discute ancora di 'elezioni rubate'

"Donald Trump ha convinto la sua base che le elezioni sono state rubate" ha commentato Nick Pasternak, che ha lasciato il partito repubblicano dopo aver lavorato a diverse campagne del Gop

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27 Febbraio 2021 - 15.51


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Incredibile ma vero, il tema del ‘voto rubvato’ continua a essere l’ossessione dei fanatici trumpiani, ossia della maggioranza dei conservatori repubblicani intervenuti a Orlando, in Florida per l’annuale riunione del Cpac, Conservative Political Action Conference.
Sette le sessioni dedicate all’argomento prediletto da Donald Trump – atteso domani a Orlando – nel dopo-voto, come si evince da titoli quali quello della tavola rotonda di ieri: “Altri colpevoli: perché i giudici e i media si rifiutano di guardare le prove”.
Diversi oratori ieri sono tornati alla carica con affermazioni sulle elezioni smentite e risultate false: Deroy Murdock, un collaboratore di Fox News, è tornato a parlare di veicoli con targhe non appartenenti allo stato in cui sono state viste intente a scaricare schede nelle prime ore delle elezioni.
I timori per possibili frodi e la difesa di regole di voto più severe sono diventati all’ordine del giorno tra i Repubblicani negli ultimi anni, ma sulla scia della presidenza Trump – e della sua sconfitta contro Biden – il tema si è trasformato in un comune grido di protesta nel partito, sottolinea il Guardian. E non mancano gli osservatori preoccupati dal tentativo di alimentare le fiamme della teoria del complotto al Cpac. 
“Donald Trump ha convinto la sua base – la maggioranza dei Repubblicani, se si vuole credere ai sondaggi – che le elezioni sono state rubate. Anche se gli organizzatori del Cpac probabilmente sanno che è falso, lo stanno usando come un mezzo per scuotere la base e vendere più biglietti”, ha commentato Nick Pasternak, che ha recentemente lasciato il partito repubblicano dopo aver lavorato a diverse campagne del Gop. “Il desiderio del Cpac di fare delle menzogne sul voto una questione dominante quest’anno è un simbolo di ciò che molti nel partito pensano – e di ciò che faranno”.
Anche se decine di giudici in tutto il paese, diversi dei quali nominati da Donald Trump, hanno respinto le accuse di frode dopo le elezioni, Murdock e altri oratori del Cpac hanno accusato i giudici di non essere disposti a esaminare le prove di frode. Hans von Spakovsky, un noto conservatore che da anni si dà da fare per politiche di voto più restrittive, ha affermato che i giudici erano restii a guardare le prove perché temevano di essere attaccati. “Quando la competizione elettorale diventa straordinaria, con implicazioni nazionali dove rischiano di essere attaccati da uno dei partiti politici o dai media, la loro riluttanza diventa ancora maggiore”, ha sostenuto.
I commenti al Cpac sottolineano come i repubblicani continuino ad alimentare l’incertezza sulle elezioni – anche dopo che giudici e funzionari eletti repubblicani e democratici hanno ripetutamente esaminato le accuse di illeciti e non hanno trovato frodi, e continuano a insistere sul fatto che ci sono prove non esaminate.

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