Aborto vietato e il sovranista Morawiecki tuona contro le donne: "Le proteste sono aggressioni"
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Aborto vietato e il sovranista Morawiecki tuona contro le donne: "Le proteste sono aggressioni"

Il primo ministro ha anche minacciato di usare l'esercito: "Le situazioni a cui si assiste per le strade e che equivalgono ad atti di aggressione, vandalismo, ed attacchi, sono assolutamente inammissibili"

Le done in Polonia protestano contro la legge che vieta l'aborto
Le done in Polonia protestano contro la legge che vieta l'aborto
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27 Ottobre 2020 - 17.23


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Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha difeso l’inasprimento della legge sull’aborto nel paese e ha condannato le massicce proteste a livello nazionale guidate da attiviste per i diritti delle donne, dicendo che questo tipo di adunate non dovrebbero essere organizzate in un momento di grandi restrizioni per il coronavirus. Si tratta di “atti di aggressione”, ha detto il premier di Varsavia che ha anche minacciato di mandare l’esercito in strada.

Morawiecki ha reagito a cinque giorni di massicce proteste in tutta la Polonia contro una sentenza pronunciata giovedì dall’Alta Corte del paese che ha dichiarato incostituzionali gli aborti dovuti a difetti congeniti del feto.

I manifestanti, guidati da attiviste per i diritti delle donne, hanno bloccato il traffico per ore nella maggior parte delle città polacche e si sono radunati fuori dalle chiese, per protestate contro gli influenti leader della Chiesa cattolica polacca, che condannano gli aborti. Inoltre, hanno chiesto che le donne abbiano il diritto di scelta.

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“Per avere la libertà di scelta devi prima essere vivo”, ha detto Morawiecki, il cui governo conservatore appoggia rigide restrizioni in funzione anti-virus, parlando in difesa della sentenza del tribunale.

Morawiecki ha aggiunto che “le situazioni a cui si assiste per le strade e che equivalgono ad atti di aggressione, vandalismo, ed attacchi, sono assolutamente inammissibili, e non dovrebbero verificarsi affatto”, men che meno in tempi di pandemia.

Il primo ministro ha esortato tutti i connazionali a osservare le restrizioni che vietano le riunioni di più di cinque persone, misure imposte nel tentativo di combattere il picco improvviso di casi di coronavirus nel Paese.

La sentenza del Tribunale costituzionale ha inasprito quella che era già una delle leggi europee sull’aborto più restrittive. Quando avrà effetto, l’aborto sarà consentito solo quando una gravidanza rappresenterà una minaccia per la salute della donna o sarà il risultato di crimini come lo stupro o l’incesto.

Altre proteste sono previste durante la settimana.

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