Doccia fredda dell'Alta Corte: la Brexit va votata dal Parlamento
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Doccia fredda dell'Alta Corte: la Brexit va votata dal Parlamento

Accolto ricorso pro-Ue: il governo di Theresa May non può far scattare la procedura senza il voto dei deputati. Gina Miller festeggia.

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3 Novembre 2016 - 11.55


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Il parlamento britannico deve votare sull’avvio delle procedure per la Brexit, quindi il governo di Theresa May non puà far scattare senza l’ok dei deputati l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Lo ha stabilito l’Alta Corte di Giustizia di Londra bloccando i sogni estraeuropei del governo May. 

L’Alta corte di Londra ha, infatti, accolto il ricorso di un gruppo di attivisti pro Ue che chiedono un voto del Parlamento di Westminster per avviare l’iter della Brexit.
Il giudice ha dato così torto al governo di Theresa May che rivendica il pieno diritto d’invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. E’ atteso un appello del governo contro la decisione.
“Il principio fondamentale della costituzione del Regno Unito è che il Parlamento è sovrano”, ha detto il giudice dell’Alta corte, Lord Thomas of Cwmgiedd, nel leggere il verdetto. Come sottolineano i media britannici, non solo si tratta di una forte umiliazione per il governo di Theresa May ma questo di sicuro avra’ ripercussioni sui tempi della Brexit, rallentandola. Secondo il Guardian, non e’ comunque la fine di questo storico caso legale, che vedra’ la sua conclusione molto probabilmente di fronte alla Corte suprema, che gia’ si starebbe preparando per dibatterlo.

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