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La Polonia vieta l'aborto e Varsavia insorge: a migliaia in piazza, scontri con la polizia

Ieri sera ci sono state proteste anche a Cracovia, Lodz e Stettino. A Varsavia i manifestanti hanno sfilato dalla sede della corte a casa Jaroslaw Kaczynski, che guida il partito di governo Legge e Giustizia.

Varsavia
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globalist Modifica articolo

23 Ottobre 2020 - 13.17


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A migliaia sono scesi in piazza a Varsavia per protestare contro una sentenza della corte costituzionale della Polonia che vieta quasi del tutto l’aborto. I manifestanti si sono scontrati con la polizia antisommossa davanti alla casa del vicepremier Jaroslaw Kaczynski. Ieri la Corte costituzionale ha stabilito che porre termine alla vita di un feto malformato è incostituzionale. Di conseguenza l’aborto è valido solo in caso di stupro e incesto e per proteggere la vita della madre.
Ieri sera ci sono state proteste anche a Cracovia, Lodz e Stettino. A Varsavia i manifestanti hanno sfilato dalla sede della corte a casa Jaroslaw Kaczynski, che guida il partito di governo Legge e Giustizia. Alcuni portavano candele e cartelli con la parola “tortura”. Le norme anti Covid-19 attuali limitano gli assembramenti in pubblico a Varsavia a dieci persone. La polizia ha detto che gli agenti hanno usato lo spray lacrimogeno e la forza fisica quando i manifestanti hanno cominciato la lanciare pietre e hanno cercato di sfondare il cordone di polizia attorno alla casa. Un portavoce ha parlato di 15 fermi.

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