In Grecia condannato a 13 anni il leader dei nazisti di Alba Dorata
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In Grecia condannato a 13 anni il leader dei nazisti di Alba Dorata

Il partito di estrema destra definito una associazione criminale. Condannati anche altri esponenti del partito e l'europarlamentare Ioannis Lagos, che perderà la sua immunità su richiesta di Atene

Nikos Michaloliakos, leadee dei nazisti greci di Alba dorata
Nikos Michaloliakos, leadee dei nazisti greci di Alba dorata
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14 Ottobre 2020 - 15.10


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Basta con i fascisti, basta con i nazisti. Basta sul serio. In Grecia, ma così dovrebbe essere in tutto il mondo.
Dopo cinque anni e mezzo di udienze, arrivano le sentenze dello storico processo ad Alba Dorata, il partito di estrema destra greco riconosciuto dalla giustizia come “organizzazione criminale”.

Pene a 13 anni di detenzione, come chiesto dal procuratore Adamantia Economou, sono state inflitte da un tribunale ateniese a Nikos Michaloliakos, leader della formazione, al suo braccio destro, il deputato Christos Pappas, all’ex portavoce Ilias Kassidiaris, ai due ex deputati Ilias Panagiotaros e Georgios Germenis e all’europarlamentare Ioannis Lagos, che perderà la sua immunità parlamentare su richiesta della Grecia una volta che sarà stato emesso l’ordine di arresto. Tra i dirigenti a processo, solo all’ex genero di Michaoliakos, Artemis Matthaiopulos, è stata inflitta una condanna inferiore a quella chiesta dall’accusa: 10 anni di carcere in luogo di 13.
Ergastolo all’assassino del rapper
Alla pena del carcere a vita è stato poi condanato Giorgos Roupakias, attivista del partito neonazista riconosciuto colpevole, il 18 settembre 2013, dell’assassinio del rapper antifascista Pavlos Fyssas. A segnare la fine di Alba Dorata fu proprio questo omicidio, che generò un’ondata di commozione nazionale e segnò la fine delle fortune politiche di Alba Dorata. Canalizzando da destra la rabbia sociale contro le misure di austerità imposte dalla “troika” dei creditori internazionali, Alba Dorata nel 2015 era diventata la terza forza in Parlamento. Nonostante la fortissima pressione migratoria sulla Grecia, il partito alle elezioni del 2019 non è riuscito invece a eleggere nemmeno un deputato.
Alba Dorata era stata registrata ufficialmente come partito politico nel 1993 e da allora si era fatta conoscere per le ripetute aggressioni a immigrati e attivisti di sinistra, in un clima di relativa impunità. Oltre al delitto Fyssas, la formazione stata ritenuta colpevole di diversi altri episodi di violenza, come l’uccisione del pakistano Sahzat Luckman, avvenuta sempre nel 2013, un assalto a pescatori egiziani nel 2012 e un’aggressione contro sindacalisti comunisti nel 2013.
Un verdetto storico
Il processo Alba Dorata è considerato uno dei più importanti nella storia politica della Grecia. Dopo cinque anni e mezzo di udienze, la scorsa settimana il tribunale ha definito all’unanimità il partito paramilitare “un’organizzazione criminale”, verdetto ritenuto “storico” dalla presidente della Repubblica, Katerina Sakellaropoulou

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