Le peripezie dell'avvocata britannica di colore: scambiata per tre volte per un'imputata in tribunale
Top

Le peripezie dell'avvocata britannica di colore: scambiata per tre volte per un'imputata in tribunale

Alexandra Wilson si è sfogata e ha raccontato la sua disavventura: Il Servizio di sua Maestà per le corti e i tribunali si è formalmente scusato per il "comportamento totalmente inaccettabile".

Alexandra Wilson
Alexandra Wilson
Preroll

globalist Modifica articolo

27 Settembre 2020 - 17.27


ATF

Il razzismo non esiste: sono loro a essere neri. Una battuta che calza perfettamente per  descrivere quello che accade nella Gran Bretagna.

Un’avvocatessa del Regno Unito a è stata scambiata per un’imputata tre volte in un giorno dai funzionari del tribunale, perché di colore. E’ successo ad Alexandra Wilson che si è detta “frustrata ed esausta” dall’esperienza.

La donna, avvocatessa penale e di famiglia, ha presentato una denuncia formale dopo essere stata bloccata da un agente di sicurezza, un avvocato e un impiegato.

Originaria dell’Essex, la donna ha raccontato di essersi recata al tribunale dei magistrati – dove di solito non si indossano le tradizionali parrucche e toghe – mercoledì. All’arrivo, un agente di sicurezza le ha chiesto il nome e poi lo ha cercato nell’elenco degli imputati. “Ho spiegato che sono un avvocato. Si è scusato e mi ha fatto strada”, ha spiegato.

Dopo aver incontrato il suo cliente, ha provato a entrare in un’aula di tribunale per discutere il caso con il pubblico ministero. “Un’altra avvocatessa seduta in fondo all’aula mi ha detto di uscire e attendere le istruzioni dell’usciere per il mio caso”. “Ho spiegato di nuovo che ero un avvocato e lei sembrava terribilmente imbarazzata”, ha aggiunto.

Leggi anche:  Migranti: il parlamento britannico approva il "piano Ruanda" per la deportazione dei richiedenti asilo

“A quel punto ero già abbastanza seccata, ma sono andata dal pubblico ministero e quindi il cancelliere mi ha detto a voce molto alta di uscire dall’aula perché dovevo aspettare che il mio caso venisse aperto. Ero quasi in lacrime”.

“Tutto questo in un giorno mi ha fatto sentire esausta”, ha detto l’avvocatessa. “Questo davvero non va bene, non mi aspetto di dover giustificare costantemente la mia esistenza al lavoro”.

Il Servizio di sua Maestà per le corti e i tribunali si è formalmente scusato per il “comportamento totalmente inaccettabile”.

Oltre alle scuse ufficiali, la Wilson ha ricevuto la testimonianza di tanti colleghi che affrontano ogni giorno le sue stesse situazioni. Ha detto di essere stata sommersa dalle risposte di altri avvocati neri e di minoranza che hanno avuto esperienze simili.

Native

Articoli correlati