Il Consiglio Ue ha imposto sanzioni a chi ha violato l'embargo sulle armi in Libia
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Il Consiglio Ue ha imposto sanzioni a chi ha violato l'embargo sulle armi in Libia

Le sanzioni riguardano tre società di Turchia, Giordania e Kazakistan e consistono nel divieto di viaggio per17 persone e congelamento di beni per 21 persone e 19 entità

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21 Settembre 2020 - 15.20


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I ministri degli Esteri dei paesi europei hanno deciso di imporre delle sanzioni a tre società di Turchia, Giordania e Kazakistan per violazioni dell’embargo Onu sulle armi e per abusi e violazioni dei diritti umani. 
Nella Conferenza sulla Libia che si era svolta a gennaio a Berlino tutti i Paesi coinvolti nel conflitto si erano impegnati a interrompere il rifornimento di armi e di combattenti alle fazioni in campo. Queste promesse, secondo la Ue, non sono state mantenute ed è quindi necessario procedere con sanzioni.
“Le sanzioni imposte prevedono il divieto di viaggio e il congelamento dei beni per le persone fisiche e il congelamento dei beni per le società”, si legge in una nota del Consiglio europeo, che aggiorna così a 17 il numero delle persone per le quali è stato disposto il divieto di viaggio. Sono invece 21 le persone e 19 le entità alle quali la Ue ha congelato i beni.
Il Consiglio ricorda che l’Ue impone “misure restrittive a persone ed entità le cui azioni minacciano la pace e la sicurezza della Libia o ostacolano il positivo completamento della sua transizione politica”. Inoltre la Ue ha “più volte invitato tutte le parti a rispettare i diritti umani e il diritto internazionale e si è impegnata a ritenere responsabile chiunque li violi”. Data la sua “determinazione a far rispettare l’embargo sulle armi in Libia”, con le sue misure restrittive la Ue “integra e rafforza le sanzioni adottate dalle Nazioni Unite”, che hanno “imposto il divieto di viaggio a 28 persone e il congelamento dei beni a 23 persone”.

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