Il padre di Maria Kolesnikova: "È in carcere a Minsk". Uomini mascherati fanno sparire Maxime Znak
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Il padre di Maria Kolesnikova: "È in carcere a Minsk". Uomini mascherati fanno sparire Maxime Znak

L'avvocato era uno degli ultimi due componenti del Consiglio di coordinamento dell’opposizione ancora in patria e in libertà

Maria Kolesnikova
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9 Settembre 2020 - 13.07


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L’avvocato Maxime Znak, uno dei due ultimi componenti del Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa ancora in patria e in libertà, è stato prelevato stamattina da uomini mascherati. L’esponente dell’opposizione al presidente Alexander Lukaschenko era giunto al suo ufficio per partecipare a una conferenza in video, ma non è riuscito a farlo, potendo solo inviare una parola, +maschere+, ha riferito il servizio stampa dell’opposizione, che ha pubblicato anche una foto dell’avvocato portato via da uomini vestiti in borghese e mascherati.

Si tratta dell’ennesimo intervento, ancora tutto da chiarire, contro un membro dell’opposizione al potere di Lukaschenko. Nelle ultime 48 ore la stampa internazionale si è concentrata sul caso di Maria Kolesnikova, la leader dell’opposizione “scomparsa” a Minsk e poi arrestata al confine tra Bielorussia e Ucraina. Maria Kolesnikova è stata arrestata e si trova in un centro di detenzione a Minsk, ha reso noto il sito Tut.by, citando suo padre Alexander Kolesnikova. La dissidente avrebbe stracciato il proprio passaporto per impedire di essere “deportata” in Ucraina contro la sua volontà, mentre secondo le autorità bielorusse stava cercando di “fuggire illegalmente dal Paese per raggiungere la sorella”.

Quel che è sicuro è che gli oppositori, nel Paese, sono stati quasi tutti arrestati o costretti alla fuga. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, si è detto “profondamente preoccupato” per i tentativi di espellere membri dell’opposizione bielorussa dal Paese e ha avvertito che gli Stati Uniti stanno considerando di imporre ulteriori sanzioni. “Gli Usa, in coordinamento con altri partner e alleati, stanno considerando ulteriori sanzioni mirate per promuovere l’obbligo di rispondere per coloro che sono coinvolti in violazioni dei diritti umani e repressione in Bielorussia”, ha affermato il capo della diplomazia americana, ricordando alle “autorità bielorusse la loro responsabilità nell’assicurare la sicurezza della Kolesnikova e di tutti coloro ingiustamente detenuti”. Pompeo ha esortato il regime di Minsk a “mettere fine alle violenze contro il suo stesso popolo, a rilasciare tutti coloro che sono stati ingiustamente fermati, compreso il cittadino americano Vitali Shkliarov, e a partecipare in un dialogo significativo con rappresentanti autentici della società bielorussa”.

Dalla Lituania la leader dell’opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya invia un messaggio a Mosca: “Sostenete il popolo bielorusso”. Tikhanovskaya chiede alla Russia di “mettere fine alla propaganda e di sostenere il suo movimento democratico”. Affermando che l’opposizione bielorussa “non ha un approccio anti-russo”, l’attivista rifugiatasi in Lituania ha detto che l’obiettivo del suo movimento è quello di ottenere le dimissioni del presidente Alexander Lukashenko. E chiede alla Russia di diffondere correttamente le notizie sulle proteste in atto, in modo che il popolo russo possa comprendere le richieste e “non vengano rovinati i rapporti tra i nostri due popoli”.

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