Volontario italiano dell'Onu morto in Colombia, i familari: "Vogliamo giustizia"
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Volontario italiano dell'Onu morto in Colombia, i familari: "Vogliamo giustizia"

Mario Paciolla aveva 33 anni e stava svolgendo una missione umanitaria. Ancora sconosciute le circostanze della sua morte, i familiari e gli amici chiedono verità e giustizia

Mario Paciolla
Mario Paciolla
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18 Luglio 2020 - 15.55


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Mario Paciolla, volontario dell’Onu di 33 anni, è stato ritrovato morto in Colombia, in circostanze ancora da chiarire. Paciolla stava svolgendo una missione umanitaria e viveva nel distretto meridionale colombiano di Caquetà. Gli amici del giovane chiedono giustizia e verità: “Temiamo un nuovo caso Regeni”.
Secondo la stampa locale, qualche giorno prima del decesso Paciolla aveva accompagnato il governatore di Caquetà, Arnulfo Gasca, e il sindaco di San Vicente, Julian Perdomo, in differenti luoghi di dialogo e accordo con le comunità rurali dove si facilitavano processi di pace. Da parte sua Radio Caracol indica che Paciolla faceva parte dell’equipe di verifica degli accordi di pace dell’Onu in Colombia, aggiungendo che il suo cadavere presentava “varie ferite da arma da taglio”.
Sul balcone del Comune di Napoli è stato esposto uno striscione che recita “Giustizia per Mario” e su cui è stampato il suo volto. “Chiediamo giustizia e verità perché il caso è oscuro e da subito non c’è stata chiarezza – dice Simone Campora, amico di Mario – e abbiamo paura che si palesi un Caso Regeni 2, che si disperdano le energie per appurare la verità sulle circostanze più che sospette che hanno portato alla morte di Mario. Metteremo in campo piccole azioni che aumentino l’attenzione sul caso che vogliamo portare a livello nazionale e internazionale perché non è possibile morire cosi”.
Gli amici di Mario intendono supportare “in qualsiasi maniera” la famiglia “portando avanti la stessa battaglia”. Amici e famiglia chiedono “attenzione perché un ragazzo come Mario non può morire da solo, non può morire così”. Mario in Colombia lavorava a un progetto per l’emersione di un territorio difficile sotto scacco dei Narcos per provare a dare un’opportunità al territorio e alla popolazione. “Affrontava situazioni difficili – prosegue Simone – che trattava già da molti anni. Era una persona con una certa esperienza, non era uno sprovveduto quindi si è trovato di fronte a qualcosa che lo ha sicuramente spaventato”.
La missione dell’Onu in Colombia si è “rammaricata profondamente” per la morte di Paciolla, inviando le sue condoglianze alla famiglia e confermando di avere aperto una sua indagine interna in collaborazione con la Procura per determinare le cause di quanto accaduto. “Vigileremo con estrema attenzione su questa vicenda che ha assunto subito contorni inquietanti e sinistri ed affinché essa non venga archiviata come molte – troppe – altre accadute in modo simile”, assicura il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. La Farnesina ha confermato il decesso del giovane e ha fatto sapere che l’Ambasciata d’Italia a Bogotà, in stretto raccordo con il Ministero e con le Autorità locali, segue il caso con la massima attenzione.

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