L'allarme dell'Unhcr: "Nel Sud Sudan l'impatto di Covid-19 potrebbe essere devastante"
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L'allarme dell'Unhcr: "Nel Sud Sudan l'impatto di Covid-19 potrebbe essere devastante"

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati: "Sfollati interni e rifugiati ora si ritrovano particolarmente vulnerabili alla minaccia della pandemia"

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1 Maggio 2020 - 15.50


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L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, avverte del possibile impatto devastante di una diffusione del Covid-19 in Sud Sudan. Dopo anni di conflitto ed una serie di recenti catastrofi naturali, numerosi sfollati interni, rifugiati e comunità di accoglienza, che hanno faticato sempre di più a soddisfare le proprie esigenze di base, ora si ritrovano particolarmente vulnerabili alla minaccia della pandemia da Covid-19, si legge in una nota.

“Anni di violenze hanno causato gravi danni ai servizi sanitari del Sud Sudan”, ha dichiarato Raouf Mazou, assistente Alto Commissario dell’Unhcr per le Operazioni. “La popolazione sta soffrendo gli effetti delle inondazioni dello scorso anno e della recente invasione di locuste. Insieme alla minaccia del Covid-19, questi eventi rappresentano una tempesta perfetta che, se il virus dovesse diffondersi rapidamente, potrebbe causare conseguenze potenzialmente terribili ai danni di milioni di persone che vivono in condizioni già precarie”.

Ad oggi, in Sud Sudan si registrano 35 casi confermati di coronavirus. Molti degli 1,7 milioni di sfollati interni vivono in insediamenti affollati caratterizzati da condizioni igienico-sanitarie inadeguate e limitato accesso a strutture mediche.

Numerosi centri medici del Paese sono stati danneggiati o distrutti da anni di combattimenti. Le strutture rimaste non dispongono di un numero sufficiente di farmaci, personale sanitario qualificato e attrezzature mediche.

L’Unhcr e i partner continuano a lavorare in stretto coordinamento con le autorità sudsudanesi affinché le popolazioni costrette alla fuga siano incluse nel piano nazionale di preparazione e risposta alla pandemia da Covid-19. Per sostenerne gli obiettivi, l’Agenzia ha costruito cinque centri di emergenza per le terapie, e ne costruirà altri cinque nell’arco delle prossime settimane. Le misure di prevenzione, sensibilizzazione e contenimento del Covid-19 sono in corso di implementazione presso tutti i campi di accoglienza. A rifugiati e sfollati interni sono state consegnate quantità supplementari di sapone e secchi per mantenere condizioni igieniche adeguate. Inoltre, sono in corso senza sosta campagne pubbliche di sensibilizzazione sulle misure di prevenzione e terapia contro il Covid-19.

Tuttavia, il perdurare delle violenze intercomunitarie, insieme all’imposizione di misure volte a contenere la diffusione del coronavirus, quali le restrizioni alla circolazione delle persone e alla vendita di beni, sta creando notevoli difficoltà alle organizzazioni umanitarie impegnate ad assicurare la protezione e gli aiuti di cui le popolazioni colpite hanno estremo bisogno.
A causa dei combattimenti, moltissime persone lottano per sopravvivere. Una vasta porzione della popolazione rurale fa affidamento, quali principale fonte di reddito, sulle coltivazioni e sugli allevamenti di animali, spesso uccisi o danneggiati nel corso delle violenze. In una fase in cui l’impatto economico del Covid-19 è in aumento, tale situazione, in cui molte persone non hanno accesso a reti di protezione sociale, sta aggravando i già disperati livelli di povertà.

L’Unhcr rilancia l’appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, affinché sia decretato il cessate il fuoco a livello mondiale. Ora, come mai prima, in queste circostanze che non hanno precedenti, le parti in conflitto in Sud Sudan devono immediatamente cessare le ostilità affinché le persone possano accedere agli aiuti salvavita. I buoni progressi compiuti in seguito agli accordi di pace del 2018 non devono subire battute d’arresto. Lo slancio fin qui mostrato nell’implementazione degli accordi deve continuare in un frangente così critico per la storia del Paese.

È necessario che la comunità internazionale assicuri con urgenza ulteriore sostegno all’Unhcr e alle altre organizzazioni umanitarie. La grave insufficienza di finanziamenti continua a ostacolare gli sforzi profusi per salvare vite umane. In ogni caso, il sostegno al piano di risposta al Covid-19 non può essere garantito alle spese delle preesistenti esigenze umanitarie della popolazione.

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