Haftar e Sarraj a Mosca: negoziati in corso per una tregua
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Haftar e Sarraj a Mosca: negoziati in corso per una tregua

Dopo le mediazioni di questi ultimi giorni, alla fine si è organizzato un tavolo a tre per evitare l'escalation e trovare la pace

Haftar e Sarraj
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13 Gennaio 2020 - 08.56


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Khalifa Haftare Fayez al Sarraj sono attesi oggi a Mosca per stabilire il ‘cessate il fuoco’ e cercare di negoziare una tregua: “La firma di questo accordo – ha affermato il presidente del Consiglio di Stato (l’equivalente di un senato), Khaled al-Mechri, sulla televisione libica al-Ahrar – aprirà la strada al rilancio del processo politico”.
Al Sarraj si augura che la Libia riesca a voltare pagina, che tutti i libici “rifiutino la discordia e favoriscano la stabilità e la pace” ha detto in un breve discorso in tv prima di imbarcarsi per Mosca. 
Conte e Erdogan
Alle 12 di oggi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrerà il presidente turco Erdogan ad Ankara: fonti di Palazzo Chigi parlano di una ‘continuità di rapporti tra Italia e Turchia’: la Turchia, viene sottolineato da fonti italiane, è “un partner di assoluta rilevanza geo-strategica nella regione”: Ankara, membro della Nato, è “interlocutore fondamentale” per le questioni di sicurezza, i flussi migratori e la politica regionale in Medio Oriente, oltre che attore di rilievo nei Balcani e in Libia.
La situazione a Tripoli
Dopo nove mesi di offensiva, la città è in una tregua che sembra reggere. Testimoni sul terreno hanno riferito che il fuoco di artiglieria è cessato nella notte alla periferia sud della capitale, finora il principale teatro dei combattimenti. A metà giornata le forze armate a protezione di Tripoli hanno confermato una situazione di “calma in prima linea”, pur denunciando violazioni della tregua da parte dei miliziani di Haftar “a Salaheddin e Wadi Rabie pochi minuti dopo la sua entrata in vigore” e l’uccisione di un proprio militare. Anche dal fronte opposto sono state segnalate violazioni “su più fronti” da parte dei rivali, ma è stato comunque assicurato che l’ordine di non sparare viene rispettato. Sarraj, incontrando Giuseppe Conte ieri a Roma, aveva condizionato la sospensione delle ostilità al ritiro di Haftar.

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