Dopo una lunghissima battaglia legale portata avanti dalle associazioni Lgbt, anche l’Ecuador ha riconosciuto i matrimoni omosessuali: si tratta di una svolta storica per il piccolo stato sudamericano che va a unirsi a quelli dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è già una realtà, ossia Argentina, Brasile, Costa Rica, Colombia e Uruguay. Alcuni hanno autorizzato le unioni per sentenza, altri, una minoranza, per legge.
L’Ecuador comunque aveva compiuto diversi passi avanti verso il pieno riconoscimento dei diritti civili: già nel 1998, fu uno dei primi paesi al mondo a vietare a livello costituzionale la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e le unioni civili erano già diventate legge nel 2014. Addirittura, l’articolo 68 della Costituzione, sebbene limitasse il matrimonio – cosa da oggi superata – all’unione tra uomo e donna, riconosceva alle coppie gay gli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuale, ad eccezione dell’adozione.
Questo storico risultato si deve a Efraìn Soria e Javier Benalcàzar, una coppia che nel 2018 si è vista respingere la domanda di licenza matrimoniale e hanno portato la questione davanti alla Corte di Giustizia.