In Grecia piccoli rifugiati disegnano un murale per la pace e l'unità
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In Grecia piccoli rifugiati disegnano un murale per la pace e l'unità

Dare l'opportunità ai bambini di esprimere se stessi attraverso l'arte. È l'obiettivo dell'iniziativa di Unicef ed Elix che ha coinvolto 180 bambini e ragazzini tra 3 e 17 anni del centro di Skaramagkas, vicino ad Atene.

Il murale
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14 Agosto 2018 - 09.25


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“Mi piace dipingere con le mani”. A parlare è Nazli, 5 anni, uno degli oltre 180 rifugiati dai 3 ai 17 anni che hanno partecipato alla realizzazione di un murale al centro di accoglienza Skaramagkas, situato pochi chilometri fuori Atene, insieme agli artisti Achilleas Souras e Alice Pasquini. L’iniziativa è stata promossa da Unicef ed Elix, una organizzazione non governativa locale, per dare l’opportunità ai bambini di esprimere se stessi attraverso l’arte. Il murale, che è lungo 15 metri e altro 3, simboleggia unità, pace e amicizia e mostra 7 ragazzi di spalle che guardano oltre il muro: i bambini hanno dipinto messaggi e immagini sul retro delle magliette indossate dai ragazzi raffigurati nel murale. “Volevamo fare qualcosa che riguardasse l’identità, qualcosa che riguardasse ognuno di loro e allo stesso tempo tutti – ha spiegato Alice Pasquini, artista romana che usa pittura, illustrazioni, installazioni e animazione per creare opere che condividano un messaggio di empowerment – Ne è uscita un’immagine con 7 ragazzi che oltrepassano il muro, superando le difficoltà, insieme. Questo è qualcosa che i bambini possono imparare: crescere insieme e sostenersi a vicenda”.

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Ci sono circa 23.500 bambini e adolescenti rifugiati attualmente in Grecia, di cui un terzo vive in strutture aperte sparse nel Paese. Skaramagkas si trova vicino a un cantiere navale nell’area del Pireo ed è la casa per 2.500 migranti e rifugiati, di cui oltre la metà sono bambini. Questi bambini e le loro famiglie hanno vissuto all’interno di container nel campo per più di un anno, esposti a rischi e senza possibilità di essere integrati nella società greca. All’interno di Skaramagkas, Unicef sostiene il centro educativo di Elix con fondi dell’Unione europea e dà opportunità educative ai bambini da 3 a 17 anni, per aiutarli a integrarsi nel sistema educativo greco. Attualmente Unicef gestisce 16 centri di educazione informale in Grecia con partner locali: dalla metà del 2016 oltre 9.500 rifugiati hanno beneficiato dell’intervento di Unicef sull’educazione (aiuto con i compiti, classi di sostegno, corsi di lingua e life skills).

“Il messaggio di unità è emerso come quello più forte tra i vari temi che abbiamo esplorato all’inizio”, ha detto Achilleas Souras, artista che, nel 2016, creò “Sos – Save our souls”, un’installazione realizzata con oltre mille giubbotti di salvataggio recuperati lungo le coste delle isole greche di Samo, Lesbo e Chio. Il muro si trova vicino a un campo da basket e gli artisti hanno portato palloni da pallacanestro per dare la possibilità ai bambini di giocare. “Ho disegnato un cuore e scritto il mio nome – ha detto Mohamed, 15 anni – Solo l’amore può salvare il mondo”. (lp)

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