Le milizie arabo-siriane in aiuto dei curdi di Afrin, 1.700 combattenti dispiegati contro i turchi
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Le milizie arabo-siriane in aiuto dei curdi di Afrin, 1.700 combattenti dispiegati contro i turchi

Ma lo spostamento di queste unità comporta un rallentamento delle operazioni contro l'isis nelle regioni orientali della Siria

Combattenti curdi ad Afrin
Combattenti curdi ad Afrin
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7 Marzo 2018 - 09.41


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Le milizie arabo-siriane alleate dei curdi stanno dispiegando, ad Afrin, 1.700 combattenti che sino ad oggi erano stati impegnati contro i guerriglieri dell’Isis. I ”nuovi” combattenti saranno utilizzati per fronteggiare l’offensiva turca contro i difensori di Afrin. La notizia è stata data da Abu Omar al-Edilbi, portavoce delle milizie, che hanno combattuto nella Siria orientale come parte delle forze democratiche siriane sostenute dagli Usa.
Per quello che si è potuto apprendere, le unità saranno dislocate in prima linea, forti dell’esperienza acquisita nella lotta all’Isis.
Quanto sta accadendo ad Afrin sta comportando un mutamento nella strategia americana anti-Isis, come ha dovuto ammettere il Pentagono, secondo cui ”l’offensiva della Turchia contro le forze appoggiate dagli Stati Uniti in Siria ha influenzato la lotta contro lo Stato islamico e ha portato a una ‘pausa operativa’ nell’est”.
In particolare, ha detto il portavoce del Pentagono, il colonnello Robert Manning, alcune operazioni di terra della Sdf si sono temporaneamente fermate.
La Turchia ha lanciato l’operazione ”ramoscello d’ulivo” a gennaio con l’obiettivo di scacciare dalla zona di Afrin le formazione curde dell’Ypg, che considera terroristi.
Il portavoce dell’Ypg, Nouri Mahmoud, ha detto che prima dell’inizio dell’offensiva truca, nella zona di Afrin c’erano circa 10.000 combattenti: “I numeri (dei combattenti, ndr) di Afrin non sono un problema. Il problema sono gli attacchi aerei contro i villaggi”.
La Turchia ha affermato che una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che richiede un cessate il fuoco di 30 giorni in tutta la Siria non si applica alle aree in cui sono presenti combattenti dell’Ypg.

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