Per il futuro della Catalogna cominciato il conto alla rovescia
Top

Per il futuro della Catalogna cominciato il conto alla rovescia

La Generalitat sarà esautorata dopo l'applicazione dell'art.155, con Puigdemont privato di potere di firma e decisionale, di salario, appartamento e guardie del corpo

Soraya Saenz de Santamaria
Soraya Saenz de Santamaria
Preroll

globalist Modifica articolo

24 Ottobre 2017 - 08.28


ATF

E’ cominciato il conto alla rovescia per il futuro della Catalogna, sia quella dall’anima indipendentista sia di quella che non vuole la secessione, che aspetta di capire cosa le accadrà. Questa settimana in agenda ha due appuntamenti importanti, con prima, giovedì, la riunione del parlamento catalano e, venerdì, quella del senato, chiamato a definire l’ampiezza dei provvedimenti che saranno applicati alla luce dell’art.155 della Costituzione. Due scadenze alle quali ci si avvicina in un clima che, tesissimo di per sè, lo sta diventando ancora di più pensando a quello che potrà accadere con l’effettivo commissariamento della Catalogna, che, a provvedimenti messi in atto, si sentirà non sotto il controllo dello Stato, ma occupata dagli emissari di Madrid.
Il governo, deciso a portare sino in fondo le conseguenze dell’applicazione dell’art.155, non vuole fare sconti. Come ha detto Soraya Saenz de Santamaria, vicepremier e, nel rispetto della parità di genere, vero ‘uomo forte’ dell’esecutivo, di cui ha sempre mostrato il volto duro, sprezzante, arrogante. Nell’ovvio rispetto delle regole.
”Il presidente della Generalitat – ha detto, per chiarire ancora di più quel che accadrà da qui a poche ore – non eserciterà più le sue funzioni, non avrà più il potere di firma, non potrà più prendere decisioni valide, non percepirà più il suo salario”.
Puigdemont non avrà più le sue guardie del corpo, sarà privato dell’appartamento a Barcellona, nel palazzo della Generalitat, e dell’uso delle auto di servizio. Il parlamento catalano ed i media pubblici saranno messi sotto tutela. 

Ma non basta, ha sottolineato Soraya Saenz de Santamaria, spiegando che tutti gli alti funzionari catalani saranno licenziati. 
Misure previste, forse necessarie, ma, quando verranno rese esecutive, non faranno altro che alzare i toni della protesta catalana, con la gente che stenta a comprendere perchè il governo, avendo un potere discrezionale, ha deciso di fare agire per intero il dettato dell’art.155 , non lasciando alla regione catalana nemmeno una parvenza di autonomia.
Spazzata la classe politica indipendentista; decapitata la polizia autonoma, i Mossos d’esquadra; colonizzata la televisione catalana, con l’arrivo di ‘normalizzatori’ direttamente dalla Tv nazionale; sotto controllo il sistema sanitario, finanziario, dell’educazione: che differenza c’è ,si chiedono i catalani (ma non solo loro) ,rispetto ad un regime d’occupazione?
La strategia di Rajoy appare ormai delineata, come conferma la linea dura decisa per condizionare il comparto pubblico catalano, e magari indurre a rpensamenti i dipendenti pubblici che hanno creduto nell’indipendenza.
Gli stipendi dei 170.000 funzionari catalani sono ora pagati direttamente da Madrid, che si occupa anche del pagamento delle fatture dei fornitori. Ma il nodo cruciale è che che il Governo sembra volere mettere le mani sulle tasse percepite dalla Generalitat (successione, eredità o di iscrizione all’università), che rappresentano circa un quarto dei ricavi del governo catalano. Tagliate queste fonti di sostentamento economico, tutte le decisioni relative alla spesa passeranno sotto il controllo del Ministero del Bilancio di Madrid.
Le decisioni del governo stanno incrinando il fronte indipendentista catalano? A prima vista no, anzi sembrano rafforzare l’idea che solo stringendosi attorno alla Generalitat si potrà invertire quello che sembra un processo irreversibile. Intanto i pompieri che aderiscono alla Assemblea nazionale catalana (circa la metà del totale) e molte organizzazioni studentesche (dichiarando uno sciopero generale in coincidenza con la riunione del Parlamento catalano) hanno deciso di schierarsi contro Madrid.

Native

Articoli correlati