Imboscata jihadista in Niger: uccisi tre Berretti verdi e molti militari nigerini

Tre soldati americani (Berretti verdi, secondo alcune fonti statunitensi) ed un numero imprecisato di militari nigerini sono rimasti uccisi in un agguato terroristico nel sud-ovest del Niger, nella parte settentrionale della regione di Tillaberi, a poca distanza dal confine con il Mali. La notizia, al di là del risultato dell’attacco, è la prima conferma ufficiale della presenza nella regione di militari americani, al momento pare con soli compiti di supporto alle forze armate nigerine, impegnate da anni in feroci combattimenti con formazioni armate di matrice islamica. Le vittime facevano parte di una pattuglia mista di militari nigerini ed americani, questi ultimi forse istruttori, caduti in un’imboscata tesa da un gruppo pesantemente armato provebiente, con ogni probabilità, dal Mali.
Secondo il New York Times, nella sparatoria altri due soldati americani sono rimasti feriti.
Nella zona sarebbe in corso una ”operazione di risposta”.
Dalla metà di settembre Niamey ha prolungato lo stato di emergenza in vigore nella zona dell’attacco ”per la persistenza della minaccia” di ”gruppi armati terroristici”, arrivati dal vicino nord del Mali. A metà giugno, l’esercito nigerino ha condotto una nuova operazione nella regione di Tillaberi per contrastare i gruppi jihadisti.
Da tempo le Nazioni unite hanno lanciato l’allarme circa un aumento dell’attività di formazioni jihadiste nelle zone di confine tra Mali, Burkina Faso e Niger
L’Onu, nell’ambito dell’attività del contingente Minusma, ha dispiegato in Mali 12.500 elementi, tra militari e poliziotti, in quella che viene considerata la più pericolosa missione di peacekeeping del mondo.
Nel 2012 il nord del Mali cadde sotto il controllo di gruppi jihadisti legati ad al Qaida e alleati con le formazioni ribelli appartenenti al gruppo etnico dei tuareg.
L’operazione militare francese ”Serval” liberò la zona dai gruppi armati islamici, che però hanno continuato i loro attacchi contro i civili.