Altra giravolta di Trump, sui 'dreamers' si rimangia l'accordo con i democratici
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Altra giravolta di Trump, sui 'dreamers' si rimangia l'accordo con i democratici

Dopo che i leader dem di Senato e Camera avevano commentato positivamente l'intesa sulle tutele dei giovani immigrati. Il presidente: la sicurezza sopra di tutto

Donald Trump
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Diego Minuti Modifica articolo

14 Settembre 2017 - 12.16


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Se si voleva un conferma della volatilità della politica di Donald Trump, il dietro-front che ha messo a segno sulla questione dei dreamers (i giovani immigrati a rischio di esplusione dopo la annunciata cancellazione delle norme a tutela dei loro diritti) è un chiaro segno che il presidente Usa muta la sua visione a seconda di quel che gli passa per la testa o, per meglio dire, di quello che lui ritiene possa nuocergli. La nuova giravolta del biondocrinito presidente è stata affidata al solito twitter lanciato nel cuore della notte, con cui – evidentemente dopo che gli era stata recapitata la rassegna stampa – ha spiegato che se accordo ci sarà – perchè ancora non c’é – dovra privilegiare innanzitutto i tempi della sicurezza, sulla quale non intende arretrare d’un millimetro.
L’accordo sui dreamers era stato dato per certo ieri sera dalla delegazione dei democratici di Camera e Senato a conclusione della cena avuta con Trump. Un accordo che si sarebbe concretizzato su un ‘do ut des’: salvi i diritti dei dreamers in cambio di un via libera da parte dei democratici del Congresso ad una stretta delle misure di sicurezza ai confini, ma senza che nell’intesa trovasse posto il ‘muro’, la barriera che dovrebbe correre lungo il confine messicano per bloccare l’immigrazione clandestina,
Un accordo, tutto sommato, ragionevole per un motivo abbastanza evidente: la decisione di cancellare le tutele per i giovani immigrati voluta Obama (il programma ”Daca”,  «Deferred action for childhood arrivals»)  ha scatenato violentissime proteste in tutto il Paese. Ma le contromisure contro gli immigrati più giovani (la maggior parte dei quali nati da genitori immigrati o arrivati in America da bambini) sono un cavallo di battaglia caro alla destra del Paese che in quei ragazzi vede dei pericolosi concorrenti per i giovani di casa. Forse alla base della sterzata a 180 gradi di Trump c’è stata anche la percezione, a scoppio ritardato, dell’ira del partito repubblicano, che si è sentito scavalcato dopo che il presidente aveva trovato un punto di dialogo con l’opposizione democratica che, per parte sua, aveva pludito ad un nuovo clima nei rapporti con il presidente.

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