Charlie Gard, interviene il Vaticano: mercificazione di una sciagura familiare
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Charlie Gard, interviene il Vaticano: mercificazione di una sciagura familiare

Commento dell'Osservatore Romano: adesso è giunta l'ora di fare silenzio e abbassare i toni

Connie Yates e Chris Gard
Connie Yates e Chris Gard
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8 Luglio 2017 - 16.52


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Un intervento duro su una vicenda sulla quale anche i vescovi e lo stesso papa i Troppo “vociare” sulla vicenda di Charlie Gard. Ora occorre fare silenzio. Sulla storia del piccolo bambino inglese, per il quale si è mobilitato anche il Papa, è intervenuto l’Osservatore Romano chiedendo a tutti di abbassare i toni perché si sta assistendo ad una vera e propria “mercificazione” di “una sciagura familiare”. Il bambino, per il quale l’ospedale inglese che lo ha in cura non vedeva alcuna speranza, tanto che era pronto a staccare le macchine, è diventato suo malgrado il centro di diatribe da stadio.
E’ su questo che interviene il quotidiano del Papa in un editoriale, a firma di Gianpaolo Dotto, dal titolo “Charlie e Gesù”.
“Giornalisti affamati di notizie ed esperti di vario tipo si nutrono di questioni come questa – sottolinea l’Osservatore – per mestiere. I commenti di costoro possono essere come tante pietre lanciate contro un bambino senza difesa e i suoi genitori allo sbaraglio”. Invece Gesu’ “aspetterebbe che si faccia silenzio” per “ritrovare nel silenzio il mistero della vita”. “In mezzo al vociare di tanta gente, ciascuno con la sua opinione e voglia di dire la sua, cosa farebbe Gesu’? Viene fatto di pensare che, davanti a questa tragedia umana come a tante altre simili, Gesu’ – scrive il giornale vaticano – non direbbe niente, semplicemente si chinerebbe a disegnare per terra e aspetterebbe che si faccia silenzio. Non pronuncerebbe alcun giudizio, ma inviterebbe tutti ad andare oltre e a ‘non peccare più’, come si legge nel Vangelo di Giovanni”. Peccato è “la mercificazione che si fa di una sciagura familiare” ma anche “quello che nasce da decisioni cliniche inevitabili che devono essere prese come un aut aut davanti a situazioni difficili o impossibili da risolvere. E’ ugualmente peccato – dice ancora l’Osservatore – quello di chi non vede e di chi consiglia e illude malamente. E’ infine gran peccato quello di imporre decisioni dal di fuori, che infrangono il sacro vincolo personale che lega figli e genitori ma anche medico e famiglia. In risposta a tutto questo, l’esortazione di Gesù ad andare oltre non peccando più vorrebbe forse dire – conclude l’Osservatore Romano – ritrovare nel silenzio il mistero della vita e lasciare con fiducia che faccia il suo corso”.
Intanto alcuni Comuni, su invito delle associazioni pro-vita, stanno appoggiando la campagna per un trasferimento del piccolo all’ospedale pediatrico di Roma e per questo i monumenti, da Genova a Campobasso, sono stati illuminati di blu.

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