Dopo la fine della tregua proclamata ieri, si torna a morire in Siria. L’ultimo bilancio dei raid aerei russi e governativi sulla martoriata città di Aleppo parla di 40 persone morte. A riferire della nuova tragedia umanitaria è stato l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) precisando che nel bilancio sono compresi i 12 volontari della Mezzaluna rossa siriana (Sarc) uccisi da bombardamenti aerei russi o governativi effettuati nella notte contro un convoglio di 20 camion dell’Onu e contro un dispensario della Sarc a Urem al Kubra, a sud-ovest di Aleppo.
L’agenzia Sputnik ha poi scritto: “Il risultato dei pesanti combattimenti è che stamane le forze governative siriane hanno respinto un attacco terrorista nel distretto di al-Shokaief e ne hanno ripreso il controllo della zona meridionale. In precedenza gli uomini di Jabhat Fatah al-Nusra avevano spinto l’esercito fuori dalla zona”. Nella nota è stato aggiunto: “Durante gli scontri l’esercito siriano ha distrutto quattro veicoli militari, sette pick up con armi automatiche e ucciso 40 militanti”.