La repressione continua: dopo i 6 mila arresti nel fine settimana altre 99 persone sono state arrestate ad Ankara dopo il tentativo di golpe di venerdì notte in Turchia. Tra le persone arrestate, secondo i media turchi, c’è anche il generale di brigata Hakan Evrim.
Le autorità turche hanno sospeso 30 prefetti su 81. In totale, i dipendenti del ministero dell’Interno sollevati dai loro incarichi sono 8.777, di cui – oltre ai prefetti – 7.899 poliziotti, 614 gendarmi e 47 governatori di distretti provinciali. Ma le prughe toccano anche dipendenti pubblici non direttamente legati alla sicurezza. Oltre alle quasi 12 mila persone già sospese da polizia e magistratura, circa 1.500 dipendenti sono stati sollevati dai loro incarichi dal ministero delle Finanze.
Poliziotti sospesi. Dopo militari e giudici, le purghe per il golpe fallito in Turchia coinvolgono la polizia. Un totale di 7.850 agenti in tutto il Paese sono stati sospesi dai loro compiti la scorsa notte e costretti a riconsegnare armi e distintivi. La decisione, cui potrebbero seguire arresti, è stata comunicata ai dipartimenti locali dal capo della polizia, Mehmet Celalettin Lekesiz.
103 generali e ammiragli agli arresti. Sono in tutto 103 i generali e gli ammiragli delle Forze Armate turche arrestati in Turchia dopo il tentativo di golpe di venerdì scorso. A riferirlo è l’agenzia di stampa ufficiale Anadolu. Tra i generali finiti in carcere c’è anche Akin Ozturk, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, indicato da funzionari governativi turchi come il presunto capo dei golpisti in patria.
Istanbul presidiata. Intanto circa 1.800 agenti delle forze speciali di polizia sono arrivati di rinforzo a Istanbul dalle province vicine. Gli agenti hanno preso posizione nelle strutture critiche e pattugliano la città, specifica l’agenzia di stampa statale turca. Il capo della polizia di Istanbul, Mustafa Caliskan, ha avuto inoltre l’ordine di abbattere qualsiasi elicottero in volo senza autorizzazione sopra la città.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva già ordinato precedentemente ai caccia F-16 di pattugliare lo spazio aereo turco a livello nazionale.
Il ministro della Difesa; la minaccia golpista non è finita. “E’ stato evitato il golpe, ma non possiamo dire che la minaccia sia finita” e per questo, “cari abitanti di Istanbul, vi chiediamo di seguire attentamente ogni dichiarazione del presidente e di rimanere nelle piazze fin quando il presidente non dirà: ‘Ok, ora potete tornare a casa’”. E’ quanto ha affermato stamani il ministro della Difesa turco, Fikri Isik, che – riferisce l’agenzia di stampa turca Anadolu – ha parlato ai manifestanti filogovernativi riuniti davanti alla residenza di Recep Tayyip Erdogan nella città sul Bosforo.
Isik ha definito i fatti dei giorni scorsi come “un palese atto di tradimento” a cui la “Turchia non aveva mai assistito” nonostante i tre golpe militari del 1960, del 1971 e del 1980. Già sabato scorso Isik aveva parlato di golpe “evitato” e di come fosse “troppo presto” per affermare che la minaccia “sia stata completamente eliminata”.