La marcia degli afroamericani finisce nel sangue: 5 poliziotti uccisi a Dallas
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La marcia degli afroamericani finisce nel sangue: 5 poliziotti uccisi a Dallas

Sei feriti. Quattro cecchini hanno sparato sugli agenti schierati durante la veglia contro gli abusi delle forze dell'ordine. Morto il killer barricato nel garage.

La marcia degli afroamericani finisce nel sangue: 5 poliziotti uccisi a Dallas
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8 Luglio 2016 - 09.15


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La marcia notturna contro l’uccisione di due afroamericani in Louisiana e Minnesota è finita in un bagno di sangue a Dallas. 

Il bilancio: cinque poliziotti morti, sei feriti. Tre i sospetti catturati. Il quatro uomo è stato annientato. Ci sono anche due donne poliziotto tra gli agenti colpiti nella sparatoria a Dallas, entrambe sono sopravvissute. Lo afferma il sindaco della città texana, Mike Rawlings.

Le vittime. Una vittima era una guardia dei trasporti pubblici. Si chiamava Brent Thompson, aveva 43 anni e da sette era alle dipendenze della Dallas Area Rapid Transit (DART), l’agenzia che gestisce i trasporti pubblici della città: è uno dei cinque agenti che hanno perso la vita nell’attacco di ieri sera contro la polizia al termine della manifestazione di protesta contro le uccisioni di afroamericani negli Stati Uniti.
Thompson é l’unico, tra le cinque vittime, che non faceva parte della polizia di Dallas. Altri tre agenti della DART sono rimasti feriti: si tratta di Omar Cannon (44 anni), Misty McBride (32) e Jesus Retana (39).

Il “quarto uomo” dell’agguato di stanotte contro la polizia di Dallas, assediato per ore in un garage, non si sarebbe ucciso, come facevano sapere le reti tv Fox News e Cbs che citano una fonte di polizia. Per il canale tv NBCDFW invece l’uomo asserragliato in un garage a Dallas e sospettato di essere uno degli assalitori è stato ucciso dagli spari della polizia. Ed infatti arriva la conferma. Non si è suicidato ma èmorto in seguito alla detonazione di una bomba robot da parte della Polizia. Lo fa sapere proprio il portavoce delle forze dell’ordine in conferenza stampa a Dallas.

Voleva uccidere bianchi. Il sospetto killer della strage non apparteneva a gruppi. Era infuriato per le recenti uccisioni di neri da parte della polizia, con i bianchi in generale e voleva uccidere poliziotti bianchi. Così il capo della Polizia di Dallas, David Brown, in conferenza stampa. 

Tre persone sono state fermate dopo che i cecchini ieri sera hanno sparato sugli agenti al termine di una manifestazione contro la violenza della polizia, uccidendone cinque e ferendone sei. L’uomo si era asserragliato in un garage sostenendo di avere messo bombe “ovunque”. I sospetti coinvolti nella sparatoria a Dallas in cui sono stati uccisi cinque poliziotti che sono stati arrestati al momento “restano con la bocca cucita”. Lo ha detto il sindaco della citta’ texana, Mayor Rawlings. 

Non ci sono indicazioni di possibili legami tra l’attacco di ieri sera a Dallas e gruppi terroristici internazionali: lo hanno affermato tre funzionari di polizia, secondo quanto riporta la Cnn online.

 

La polizia di Dallas ha chiuso al pubblico il centro della città: lo riferisce in un tweet il giornalista della Cbs Jack Fink. Da parte sua, un maresciallo della polizia cittadina ha detto in un altro tweet che finora le ricerche per possibili esplosivi hanno dato esito negativo.


La manifestazione. Circa un centinaio di poliziotti era stato dispiegato nel centro cittadino dove si stava svolgendo una marcia contro gli abusi delle forze dell’ordine. Non solo a Dallas, altre manifestazioni erano in corso in varie città del Paese.

La dinamica. Al termine delle dimostrazioni, quando erano circa le 21:00 locali (circa le 3:00 del mattino in Italia) dei cecchini hanno cominciato a sparate sulla polizia uccidendo cinque agenti e ferendone altri sette. Almeno tre i cecchini, forse quattro hanno sparato a ripetizione: “Volevano ferire o uccidere il più alto numero possibile di poliziotti” ha detto il capo della polizia David Brown. 

VIDEO: il panico tra i manifestanti

“Alle 20:58 (le 2:58 in Italia, ndr) si é verificato l’incubo peggiore”, ha detto durante una conferenza stampa il sindaco di Dallas Mike Rawlings sottolineando che un totale di 11 agenti sono stati colpiti da cecchini, 5 morti e altri 7 feriti. Sul posto, ha precisato, al momento della sparatoria c’erano 100 poliziotti.
In un primo momento si pensava che a sparare fossero state solo due persone, ma successivamente Brow, ha affermato che i “cecchini” erano quattro. Dopo la strage la polizia ha fermato una persona sospetta, un’altra si é costituita e successivamente sono state fermate altre tre persone, tra cui una donna.

Le forze dell’ordine erano schierate per evitare che le proteste diventassero violente. I cecchini hanno colpito nascosti, da una posizione alta. Un vero e proprio agguato in stile militare, nella città in cui oltre mezzo secolo fa il più famoso cecchino della storia d’America uccise il presidente Kennedy e i sogni della Nuova Frontiera.

Ma l’emergenza prosegue: l’allarme bomba. 

La polizia ha assediato per ore un garage nel centro della città, nei pressi del college El Centro, dove si trovava un sospettato che si è ucciso, secondo fonti citate dale tv locali. L’uomo durante l’assedio aveva minacciato una strage di agenti, dicendo di aver piazzato bombe “ovunque”. Il sospetto “ha detto ai nostri negoziatori che la fine sta arrivando, che ucciderà altri di noi, intendendo agenti di polizia. E che ci sono bombe ovunque nel garage e nel centro della città” ha detto il capo della polizia David Brown.

Cani antiesplosivo al lavoro. 

La polizia di Dallas sta perlustrando il centro della città con cani antiesplosivo alla ricerca di possibili bombe: lo scrive in un tweet il giornalista della Nbc 5 Cory Smith. In precedenza, il sospetto che si era asserragliato in un parcheggio di Dallas aveva detto che “ci sono bombe piazzate in città”, secondo quanto aveva riferito il capo della polizia David Brown.

 

LO SPECIALE: Poliziotti americani dal grilletto facile: solo brutalità o razzismo?

 

Altre tre persone sono state fermate: una donna che si trovava vicino al garage e due persone all’interno di una Mercedes scura.
Brown ha detto che la polizia ritiene che le quattro persone abbiano pianificato insieme l’attacco, ma non ha fatto i ipotesi sulla motivazioni. Ha detto che gli arrestati non stanno cooperando: “aspettiamo che crollino”.

Ferita anche una civile. Shetamia Taylor, che partecipava con i figli alla protesta, è stata colpita a una gamba, ma non rischia la vita. 

Riasciato un sospetto. Un sospetto che era stato fermato dalla polizia dopo essersi costituito nelle ore successive alla strage di Dallas, Mark Hughes, é stato rilasciato. Dopo l’attacco la polizia aveva diffuso una sua fotografia in cui l’uomo aveva un fucile in mano. Lo riportano i media statunitensi.

Obama: “Un problema di tutta l’America” Le uccisioni degli afroamericani da parte della polizia ”non sono una questione solo nera o ispanica, ma una questione americana”, ha detto Barack Obama commentando da Varsavia dove si trova per il suo ultimo vertice Nato. “Tutte le persone imparziali dovrebbero essere preoccupate dal problema della frequenza con cui la polizia uccide gli afroamericani”, ha osservato, sostenendo che ”L’America può fare di meglio”. I neri uccisi dalla polizia sono il doppio dei bianchi in Usa, ha detto Obama. ”Molti cittadini sentono che non sono trattati allo stesso modo per il colore della loro pelle”, ha aggiunto. ”Possiamo fare meglio di questo”, ha proseguito. I cambiamenti nelle forze di polizia sono stati troppo lenti, ha detto un emozionato Barack Obama. Essere preoccupati per questi problemi, ha precisato, non significa essere contro le forze dell’ordine.

La protesta sbarca anche a New York – Sbarca a New York la protesta per la morte di due afroamericani, uccisi da agenti di polizia nel giro di 48 ore senza apparenti validi motivi, come documentato da video diventati virali sulle reti sociali. Nella Grande Mela è sceso in piazza il movimento ‘Black Lives Matter’ (le vite dei neri contano), che sta marciando attraverso il traffico della città concentrandosi su Union Square.

Video. Immagini forti che potrebbero urate la vostra sensibilità. 

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