Migranti, nel mare la strage dei bambini
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Migranti, nel mare la strage dei bambini

Almeno 40 bambini hanno perso la vita nel terribile naufragio di givoedì scorso. Intanto continuano gli sbarchi sulle coste italiane.

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29 Maggio 2016 - 12.18


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Strage di bambini nel Mediterraneo. Sul barcone affondato giovedì scorso c’erano almeno 40 piccoli migranti. I loro corpi sono stati inghiottiti dal mare, mentre l’imbarcazione gemelle, carica di centinaia di altri disperati stava invano tentando di trainarla nel Canale di Sicilia.

Le versioni fornite dai superstiti sono infatti drammatiche ma tutte concordano su quello che è successo: le testimonianze sono state raccolte dagli investigatori delle squadre mobili di Ragusa e Agrigento dove, divisi su diverse navi di soccorso, sono arrivati i migranti. I numeri di questa tragedia sono impressionanti: almeno quattrocento morti, quaranta dei quali bambini, molti neonati. In trecento, quelli che avevano pagato di meno e quindi hanno attraversato il mare nella stiva, sono morti intrappolati: secondo i testimoni non avrebbero nemmeno capito quello che stava accadendo in superficie. Sono oltre dodicimila i migranti sbarcati in una settimana, novecento le vittime.

La ricostruzione. La strage di migranti è avvenuta dopo 8 ore dalla partenza da Sabratha, in Libia: il barcone ha preso il mare insieme a due grossi e fatiscenti pescherecci e un gommone, in  tutto 1700 persone. Del peschereccio affondato si sono salvati sono una ventina di migranti. I superstiti hanno ricostruito con gli investigatori tutte le fasi della tragedia che adesso stanno cercando di dare un nome all’unico corpo recuperato in mare, quello della giovane donna, decapitata dal colpo di frusta della fune che lo scafista ha dato ordine di tagliare.

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Fermati 4 scafisti. Quattro scafisti sono stati individuati e fermati a Pozzallo. Oltre a quello dell’ultimo naufragio altri tre che avrebbero guidato altre imbarcazioni soccorse nelle ore precedenti. Uno di loro ha solo 16 anni.

Nuovi sbarchi. Non si fermano gli sbarchi sulle coste italiane. Questa mattina al porto di Reggio Calabria sono arrivati altri superstiti, i 135 sopravvissuti al naufragio di venerdì, e le 45 salme recuperate. Oltre ai morti accertati, ci sono decine di dispersi: è dunque impossibile fare un bilancio certo su numero di persone che hanno perso la vita negli ultimi giorni nel Mediterraneo.

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