Appello della Cina ai leader G7: basta tensioni nel mar cinese
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Appello della Cina ai leader G7: basta tensioni nel mar cinese

Il ministro degli Esteri Wang Yi ha chiesto provocare conflitti regionali

Obama e  Xi Jinping
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26 Maggio 2016 - 12.50


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Prima i muscoli e poi un invito alla dispensione. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha sollecitato il leader del G7, riuniti da oggi a Ise-Shima in Giappone, a concentrarsi sui temi economici, finanziari e di sviluppo che sono di interesse globale, invece di esacerbare le tensioni regionali nel mar Cinese meridionale. “Sta a loro decidere su cosa discutere. Tuttavia, devono mantenere un atteggiamento equo e giusto su qualunque argomento di discussione evitando il doppio standard”, ha detto Wang, in risposta a una domanda specifica durante la conferenza stampa di presentazione del G20 di Hangzhou. I  leader del G7 “non devono aggravare o provocare tensioni regionali”, ha osservato Wang aggiungendo di sperare che il G7, i cui membri fanno parte anche del G20, possa coordinare il proprio lavoro per svolgere un ruolo “positivo e costruttivo” nella riuscita del G20.
La posizione di Pechino sul mar Cinese meridionale è nota: le contestazioni vanno risolte in modo pacifico attraverso il dialogo e il negoziato tra i Paesi direttamente coinvolti, su base bilaterale, rispettando il diritto internazionale e la Dichiarazione di condotta delle parti nel mar Cinese meridionale (Doc). “Una posizione che sta ricevendo comprensione e sostegno da sempre più Paesi. Ci atterremo ad essa”, ha osservato Wang.
Cina e Giappone, le due grandi economie che rappresentano la maggioranza dell’aggregato asiatico, dovrebbero mostrare la volontà comune dei Paesi asiatici: Tokyo, che presiede quest’anno il G7, potrebbe concentrarsi sullo sviluppo e promuovere la crescita economica in Asia attraverso la cooperazione e il coordinamento con il G20, guidato nel 2016 dalla Cina. Wang ha esortato i leader nipponici a lavorare verso “questo obiettivo comune”.

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